Ecco come costruire una doccia da giardino fai da te utilizzando materiale di recupero: in estate, l’acqua riscaldata dai raggi del sole fornisce docce gratis
Nel giardino dei nostri lettori Ludmila e Giorgio c’era uno spazio inutilizzato che meritava di essere completato. Dal punto di vista estetico venivano in mente molte idee (una grande aiuola angolare, un giardino roccioso…), ma ci voleva qualcosa che potesse essere anche utile e, valutate diverse possibilità, la scelta è ricaduta su una doccia da giardino fai da te racchiusa in una cabina, costruita per lo più con materiale di recupero. Fondamentali si sono rivelati due tralicci di alluminio che un amico teneva in garage da tempo, utilizzati sia come struttura sia come supporto per un bidone in materiale plastico da 60 litri, in grado di fornire una riserva per 3-4 docce giornaliere, rifornito tramite un tubo di gomma nascosto dietro la struttura. Il bidone è di colore nero e favorisce il riscaldamento dell’acqua per effetto dell’irraggiamento solare: l’acqua si intiepidisce e scende sempre alla temperatura ottimale. In fase di rabbocco, quando il bidone è quasi pieno, l’acqua inizia a uscire da un tubicino di plastica posto vicino al bordo superiore, avvertendo di interrompere il rifornimento. Il piatto doccia è quello installato in precedenza nel bagno di casa, conservato perché in ottimo stato; anche buona parte del materiale utilizzato per la costruzione e gli abbellimenti era già disponibile. L’idea si è rivelata vincente: l’estate scorsa la doccia da esterno è stata utilizzata per più di tre mesi e ha rappresentato un bel risparmio, limitando al minimo il funzionamento dello scaldabagno domestico.
Struttura in alluminio per la doccia da giardino fai da te
- Alcuni piastrelloni di pietra, collocati su un sottofondo di pietrisco dopo aver livellato il terreno, formano un solido basamento per la struttura metallica di recupero, alla quale è stata collegata tramite piastrine una U frontale di tubolare per uniformare la base rialzata.
- Con alcune assi da ponte tagliate a misura si posa il pavimento, aprendo in esso un foro corrispondente a quello del piatto doccia.
- Inizia il rivestimento della struttura con perline: man mano che si avanza, il telaio iniziale fornito dai tralicci viene completato con il collegamento di un’ulteriore intelaiatura in travetti di legno.
La copertura e le finiture
- Le aperture lasciate sulle pareti laterali vengono completate con due finestrelle; le antine vetrate provengono da una vecchia credenza e sono state adattate allo scopo.
- Internamente il legno è trattato con impregnante a base di cera, mentre all’esterno è stato utilizzato dapprima un impregnante color castagno, poi una finitura semilucida.
- La parete di fondo è costituita da un pannello brunito in policarbonato alveolare; essendo questo lato rivolto verso la siepe, non ci sono problemi di privacy. Attraverso questo pannello non passa molta luce, ma ne entra a sufficienza dalle due finestrelle e dalla parte posteriore non ricoperta dal tetto, dove è appoggiato il bidone-serbatoio dell’acqua. Il tubo di collegamento alla doccia pesca lateralmente a 6-7 centimetri dalla base del bidone, in modo che le particelle in sospensione nell’acqua possano depositarsi sul fondo, evitando intasamenti e garantendo acqua limpida.
- Le due falde sono costituite da pannelli di truciolare montati su una sottostruttura di listelli; dopo aver steso un telo di guaina il tetto è stato rivestito con tegole canadesi. La copertura è piuttosto sporgente sul lato frontale, mentre sul retro arriva fino ad appoggiare contro il telaio metallico che supporta il bidone.
- La costruzione è stata completata con diversi abbellimenti esterni e interni: i davanzali alle finestrelle, la modanatura frontale sul profilo delle falde, una lanterna sopra l’ingresso con sensore di passaggio, l’illiuminazione interna, la tenda attorno al piatto doccia e due ripiani per avere a portata di mano shampoo, bagnoschiuma e asciugamani.
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