Il capelvenere (Adiantum Capillus Veneris) è una pianta sempreverde che appartiene alla famiglia delle felci
Il capelvenere ha origini antichissime, il suo curioso nome deriva dal latino “Capillus-Veneris” e va a indicare i fusti molto sottili della pianta, che ricordano, appunto, dei capelli. Adatto a ogni tipo di coltivazione, sia al suolo sia in vaso, il capelvenere nel nostro Paese viene prevalentemente usato come pianta da appartamento.
Tecnica colturale
È una pianta che non ama la luce diretta del sole, in quanto originaria del sottobosco. Andrà quindi piantata o posizionata in vaso in un’area ombrosa della casa o del giardino, a riparo dalle correnti fredde. La temperatura ideale per la crescita ottimale del capelvenere è intorno a 18°C, anche se la pianta resiste bene a qualunque clima.
- Prodotto decorativo
- Aspetto elegante
- Materiali di ottima qualità
- Adatto per decorare interni
- Pulizia con piumino, con un panno asciutto.
Annaffiatura
Per assicurare la corretta crescita della pianta, l’umidità è fondamentale. Per questa ragione il capelvenere non deve essere coltivato in zone con clima secco e va annaffiato regolarmente utilizzando un nebulizzatore di acqua sia sul terreno sia sulle fronde. Durante i periodi caldi, l’annaffiatura va effettuata almeno due volte al giorno, per assicurare la costante presenza di umidità nel terreno. Per aiutare a mantenere un ambiente costantemente umido, inoltre, si può utilizzare un sottovaso con ghiaia.
Tipo di terreno e rinvaso
Il terreno ideale per assicurare una crescita ottimale del capelvenere è formato da torba, sabbia e fertilizzante di base. Dal momento che il capelvenere è una tipologia di felce che cresce molto rapidamente, il rinvaso va effettuato quando la pianta è cresciuta notevolmente e quindi necessita di un vaso di maggiori dimensioni. Il rinvaso va effettuato nel mese di marzo e durante l’operazione vanno eliminate tutte le foglie ingiallite o secche.
Fioritura e potatura
Il capelvenere non fiorisce e non necessita di particolari operazioni di potatura. Vanno solo eliminate le foglie ingiallite e secche, così da evitare la diffusione di malattie. A questo scopo, quando si vanno a rimuovere le fronde danneggiate, è necessario utilizzare strumenti ben disinfettati per impedire l’infezione dei tessuti della pianta.
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