Il gelso è un albero maestoso e resistente, forma aree fresche e ben ombreggiate
Il gelso (morus), appartenente alla famiglia delle Moraceae, è un albero coltivato da millenni. È un arbusto deciduo, con foglie intere o lobate, dentellate, capace di sviluppare piccoli fiori. I frutti che produce si consumano freschi o vengono applicati nella realizzazione di marmellate. È coltivato in molti casi come pianta ornamentale, soprattutto nei parchi pubblici.
Gelsi varietà
Esistono tre varietà principalmente coltivate:
Il morus nigra, il gelso nero nativo dell’Asia occidentale, alto fino a 15 m, dai deliziosi frutti neri.
Il morus alba, il gelso bianco dalla Cina, alto fino a 12-18 m, coltivato per le foglie da cui si ricava il baco da seta.
Il morus rubra, il gelso rosso nativo del nord America, alto fino a 15 m, dai frutti rossi che diventano porpora scuro.
È un arbusto che prospera in qualunque ambiente, dalle rive del mare fino alla media collina su qualsiasi tipo di terreno. Non è coltivabile in vaso.
Coltivazione
Esposizione
Predilige molto sole, quindi esponiamolo in una zona del nostro giardino ben calda e soleggiata. Possiamo anche coltivarlo in mezz’ombra, ma questa condizione lo limita drasticamente nella produzione dei suoi frutti.
Tipo di terreno
Qualsiasi tipo di terreno da giardino: utilizziamone uno ben drenato, privo di ristagni idrici.
Irrigazione
Non annaffiamolo, se non nel primo anno dopo l’impianto: in quel periodo dobbiamo verificare costantemente che si verifichi un buon attecchimento.
Concimazione
Concimiamolo ogni autunno con un fertilizzante organico come del letame ben maturo, stallatico secco, compost e humus.
Tecnica culturale
Al momento dell’impianto (preferibilmente verso la fine dell’inverno), che deve prevedere uno strato di drenaggio sul fondo della buca, inseriamo in quest’ultima un robusto tutore su cui accrescere il fusto, laddove il terreno è in pendenza.
Potatura
È un arbusto molto vigoroso, non a caso possiamo intervenire con interventi di potatura già a partire dal secondo anno: operiamo a fine inverno, in fase dormiente, quando l’emissione di lattice durante i tagli risulta inferiore rispetto a quella in fase vegetativa. Se potiamo in primavera/estate possiamo indebolirlo sensibilmente.
Propagazione
Possiamo riprodurlo in primavera utilizzando la talea di ramo dell’anno precedente di coltivazione, che si preleva principalmente in estate, oppure prelevando i numerosi polloni prodotti, quelli meglio formati e più robusti.
Difficile invece svilupparlo tramite semina: se vogliamo vederlo fruttificare possono passare diversi anni, 7 o 8 se non di più.
Malattie
È spesso soggetto a malattie fungine, che attaccano rami, radici e il più delle volte causano macchie fogliari. Suggeriamo di intervenire con un preparato a base di latte: mescoliamo 1 parte di latte e 2 di acqua, successivamente spruzziamo ai primi segni di malattia ogni 3-4 giorni.
Sono sempre ricorrenti cocciniglie e larve: rimuoviamole meccanicamente con un batuffolo di cotone imbevuto di alcol. Se l’infestazione è palese ricorriamo a insetticidi sistemici.
Gelso frutto
I frutti di questo albero sono difficili da cogliere, in quando cadono spontaneamente appena raggiunta la piena maturazione. Sono bacche che racchiudono elementi importanti quali antiossidanti, amminoacidi, minerali e vitamine. Conserviamo quest’ultime 4-5 giorni fuori frigo, poi 3 settimane in luoghi freschi. Raccogliamole da maggio (inizio o fine mese a seconda dei climi) fino alla metà di luglio (anche più avanti con alcune varietà).
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