Il genere echinopsis, appartenente alla famiglia delle Cactaceae, comprende piante presenti in più varietà e capaci di regalarci bellissimi e “stravaganti” fiori
Echinos, in greco “riccio”; opsis, aspetto: il significato di echinopsis è così presto chiaro. La forma di queste piante è globulare, ricoperta di spine, che, in effetti, ricorda vagamente quella di un riccio di mare o di un porcospino. Di questo genere sono commercializzate e coltivate diverse varietà, tutte facilmente sviluppabili e riproducibili per la loro ottima capacità di resistere soprattutto a condizioni climatiche e ambientali poco favorevoli.
Echinopsis cactus
I cactus verde lucido brillante, da 50 a oltre 100 inclusi dal genere Echinopsis, sono tutti simili e nativi del Sud America. Hanno forme più o meno globose, a volte cilindriche, con costolature sporgenti e spine molto aguzze, formando dense colonie. I grandi fiori diurni, in prevalenza bianchi o rosacei, tendono a durare poco: a volte sono fragranti e vengono prodotti dalla primavera all’estate.
Le varietà
Echinopsis subdenudata
Unica varietà senza spine, anche se ne possono notare ben nascoste nella peluria bianca. Ha fiori rosa-viola, capaci di essere molto più grandi rispetto a quello che è il corpo della pianta. È probabilmente la pianta grassa con fiori più grande in confronto ad altri generi e altre varietà.
Echinopsis pachanoi
Conosciuta come cactus di San Pedro, è originaria del Perù e dell’Ecuador. Di crescita rapida, che può raggiungere fino ai 30-40 cm di altezza. Contiene la mescalina, un composto psico attivo principalmente utilizzato nella cultura sciamanica dell’America Latina.
Echinopsis peruviana
Varietà proveniente dalle Ande del Perù, raggiunge dai 3 ai 6 m di altezza. Il suo busto è eretto, salvo poi inarcarsi per crescere quasi parallelamente al suolo.
Echinopsis lageniformis
Conosciuta come “torcia boliviana”, come suggerito dal nome è originaria della Bolivia. Raggiunge dai 2 ai 5 m di altezza, contiene più mescalina della e.pachanoi.
Coltivazione
Esposizione
Sono piante che necessitano di molta luce. Esponiamole al sole diretto, possibilmente anche nelle stagioni con meno attività solare come l’autunno e l’inverno.
Tipo di terreno
S vogliamo coltivarle all’aperto, prediligono un terreno da giardino ben drenato. Nei climi soggetti a gelate, coltiviamole in serra intermedia ariosa o giardino d’inverno, in composta per cactus, con molta luce e lasciandole a secco in inverno.
Irrigazione
Annaffiamo solamente laddove ci accorgiamo che il terreno è secco. Evitiamo di creare ristagni idrici, che possono causare la marcescenza delle radici.
Concimazione
Dalla primavera all’estate, per una volta al mese, applichiamo del concime liquido diluito nell’acqua di irrigazione. Utilizziamo un fertilizzante a rapporto 30:30:30 di azoto, potassio e fosforo.
Propagazione
Propaghiamole per seme in primavera in un semanzaio di moltiplicazione caldo, oppure dagli stoloni, sempre in primavera.
Malattie e cura
Tutte le varietà sono resistenti a attacchi fungini e insetticidi. Sono invece frequenti problematiche derivanti da una errata coltivazione. Una di queste? La pianta che raggrinzisce e tende a diventare “molle“. Controlliamo se ci sono marcescenze alle radici: tagliamole e rimuoviamole con attrezzatura pulita e disinfettata, successivamente rinvasiamo.
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