Il Rafano (Armoracia rusticana), conosciuto anche come barbaforte, è un’erbacea perenne impiegata sia in cucina sia nella medicina popolare
Appartenente alla famiglia delle Brassicaceae, il rafano è una perenne molto simile alla senape non solo caratterizzata dal sapore pungente, ma anche perfetta in cucina per accompagnare roast beef e carni bollite.
Rafano pianta
Alta circa 50 cm, forma una rosetta di foglie grandi, ruvide e leggermente dentellate, simili a quelle dello spinacio. Produce i suoi fiori all’inizio dell’estate: questi sono piccoli, bianchi, formati da quattro petali disposti in croce e riuniti in racemi. Originaria dell’Europa centrale, è facile da coltivare in quasi tutti i terreni profondi che consentono lo sviluppo delle radici: radici bianche che vengono principalmente grattugiate per l’utilizzo in cucina ed essiccate per gli impieghi fitoterapici.
Rafano coltivazione
Esposizione
È un’erbacea che non tollera climi caldi e prolungati periodi di siccità. Suggeriamo di crescerla in una zona dell’orto semiombreggiata, oppure negli orti di montagna, freschi e capaci di garantire una buona illuminazione.
Tipo di terreno
Utilizziamo un terreno da giardino abbastanza umido e moderatamente ricco di materia organica. Prima della messa a dimora, vanghiamo accuratamente il terreno a una profondità di circa 60 cm.
Messa a dimora
Piantiamo le talee radicali all’esterno in primavera, distanziandole tra loro di circa 30 cm. Se il sottosuolo è pesante, aggiungiamo sabbia grezza, mescolata a materia organica. Annaffiamo bene e proteggiamo le tale da possibili attacchi delle lumache. Lasciamo sviluppare solamente il germoglio più forte.
Irrigazione
Richiede annaffiature abbondanti, senza però creare ristagni idrici eccessivi.
Zappettatura
Periodicamente è bene zappettare: questo ci consente di aiutare il suolo a non compattarsi, favorendo un corposo ingrossamento delle radici.
Raccolta
Raccogliamo le radici ogni anno, in autunno e per tutta la stagione invernale, per evitare che diventino legnose e per controllare che le piante che tendono a essere invadenti.
Malattie e cura
Non teme attacchi parassitari: questa è una pianta che ben si presta alla facile coltivazione orticola.
Proprietà e usi
Si consuma preferibilmente fresco. È molto piccante, ma ideale per aromatizzare al meglio molte salse e carni. In Basilicata è diffusissima la rafanata, una semplice frittata insaporita da questa erbacea. Le radici, inoltre, sono ricche di molta Vitamina B1 e Vitamina C, indicate per facilitare le azioni dell’apparato digerente e utili ad “alleggerire” e contrastare le infezioni della mucosa nasale.
Controindicazioni
L’assunzione è sconsigliata a chi soffre di irritazione intestinale, disfunzioni renali, malattie epatiche e allergie: può causare lacrimazioni, leggere congiuntiviti, emicranie e tosse.
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