Nasce dalle eruzioni vulcaniche ed è usato al posto della sabbia per bloccare i vasi di piante e fiori: è il lapillo vulcanico, un materiale tutto da scoprire
Anche se recentemente è stato “sdoganato”, soprattutto a Euroflora 2018 (manifestazione dedicata al mondo del verde a Genova, Parco Nervi), il lapillo vulcanico è ancora un materiale tutto sommato sconosciuto. Nasce dalle eruzioni vulcaniche ed è sterile, privo di infestanti, utilizzato nella realizzazione di tetti pensili e consigliatissimo nelle miscele di terricci per vaso.
Lapillo vulcanico per pacciamatura: che cos’è?
Si tratta di una roccia vulcanica ottenuta dalle fasi eruttive espolsive in cui le particelle di lava si raffreddano velocemente mantenendo un’elevata microporosità. Su vecchi accumuli dei laghi laziali sono insediate le principali cave di lapilli: il materiale viene tagliato in varie pezzettature; le più usate sono quelle da 12-16 mm, note come pacciamatura di grande pregio estetico di colore marrone-rosso secondo l’umidità.
Lapillo vulcanico per giardino: come funziona?
Utilizzato al posto della sabbia per bloccare i vasi di piante e fiori, se si prendono 6-8 mm di lapillo, difficile da dilavare, con ottima capacità di trattenere l’acqua, questo è anche esteticamente piacevole senza essere invasivo. Insomma, un vero substrato utile e allo stesso tempo di buon impiego.
In commercio
I lapilli in commercio sono presenti in svariate granulometrie, generalmente dai pochissimi millimetri fino ai 4 centimetri. Ricordiamoci che la scelta dipende dagli utilizzi che si vogliono proporre di questo materiale. Le granulometrie più piccole vengono destinate all’alleggerimento e a un miglior effetto drenante del terriccio, mentre quelle più grandi sono per lo più dedicate al posto dell’argilla espansa, proprio come pacciamatura, rimpiazzando l’utilizzo delle cortecce.
- Materiale lavico frantumato, di granolumetria 10-15 mm, particolarmente adatto per pacciamature con un...
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