Le 20 varietà di annuali, biennali e perenni del genere Saponaria provengono dall’Europa e dall’Asia sud-occidentale: alcune di loro, dai bellissimi fiori, sono considerate anche delle modeste infestanti
Appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae, sia il nome generico sia quello comune di questo genere si riferisce al succo delle foglie della Saponaria officinalis, che in acqua produce schiuma come il sapone. Tutte le varietà sono eccellenti piante da bordure, per giardini “selvatici” e per giardini rocciosi.
Saponaria pianta
Spesso coltivata singolarmente come delicata pianta da giardino roccioso, sono principalmente due le varietà più apprezzate e coltivate di questo genere. La S.officinalis, nota da secoli per le proprietà medicinali e detergenti, usata nelle lozioni per la pelle e negli sciampo, è una perenne vigorosa, espansa, alta fino a 60 cm, con racemi di fiori rosa, in estate.
La Saponaria ocymoides, invece, è una perenne alta fino a 10 cm. Ha portamento strisciante ed è indicata nei giardini rocciosi, sulle scarpate e sui muri. In estate forma tappeti di piccoli fiori rosa intenso, con cinque petali, riuniti in racemi.
Coltivazione
Esposizione
Questa pianta è esclusiva dei luoghi in pieno sole. Non cerchiamo di farla crescere in altre situazioni. Resiste fino a -18 °C.
Tipo di terreno
Il suolo scelto deve essere sufficientemente fertile ma il drenaggio deve essere altrettanto perfetto, magari attraverso un terreno scheletrico.
Messa a dimora
Prendiamo le talee all’inizio dell’estate oppure seminiamo le piante in primavera o in autunno.
Irrigazione
Annaffiamo regolarmente dopo la messa a dimora, in seguito non esageriamo: è una pianta che soffre i ristagni idrici che possono determinare la marcescenza delle radici.
Concimazione
Non rischiamo di eccedere con concimazioni troppo elevate: è sufficiente un terreno mediamente fertile.
Fioritura
Una discreta estate è sufficiente perché si sviluppino fiori rosa intenso.
Malattie e cura
I margini delle foglie possono essere ridotti a brandelli da chiocciole e lumache tranne che nel caso di una particolare cultivar, la “Bressingham“, che, crescendo nei giardini rocciosi, rende loro difficoltoso il cammino.
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