Un pannello di multistrato marino, qualche tavola, un foglio di plastica con una pompa a zampillo e qualche pianta per una fontana da giardino in legno e fai da te!
Non c’è nulla di più rilassante del chiocchiolio di una fontana e le fontane infatti sono l’ornamento preferito di ogni giardino privato e della maggior parte dei luoghi aperti al pubblico in ogni parte del mondo e in ogni civiltà.
Una volta le fontane comportavano un enorme spreco di acqua, per cui solo chi aveva a disposizione una sorgente poteva permettersele in casa propria o, assumendosene le spese, dotarne la città. Oggi anche le più celebrate fontane, non più utilizzate per il rifornimento idrico cittadino, riciclano sempre la stessa acqua, messa in movimento da pompe elettriche e saltuariamente rabboccata per compensare l’evaporazione. Con questo principio, abbiamo pensato alla realizzazione di una fontana da giardino… in legno!
Fontana da giardino moderna
Quella che proponiamo in questo articolo ha una pianta ad esagono regolare di un metro e venti di diametro, ma la sua progettazione è tanto semplice che non ci sono problemi a variarne le dimensioni o le proporzioni: anche facendola più lunga che larga l’angolazione dei tagli, l’unica cosa un po’ complicata del lavoro, non cambia.
Qui, su un pavimento di beole e retta da listelli, non occorre impermeabilizzare la faccia inferiore del fondo; se volessimo sistemarla su un prato converrebbe proteggere con un robusto foglio di plastica il fondo dall’umidità del terreno. In entrambi i casi, comunque, è bene proteggere il multistrato con abbondanti passate di impregnante incolore antiumido ed antimuffa.
La nostra vasca è destinata a restare fuori terra, ma nulla vieta di interrarla. Occorre sì un lavoro di scavo, non molto impegnativo per la modesta profondità del manufatto, ma si risparmia il materiale del rivestimento esterno. Consigliabile stendere sul fondo dello scavo uno strato di breccia o di scorie, materiale da versare anche attorno a tutta la vasca e che favorisce lo smaltimento dell’acqua piovana.
Fontana da giardino fai da te
Lo zampillo verticale, con uno o più getti, è più spettacolare, ma se la vasca non è ben protetta dal vento può piegarsi fino a mandar l’acqua oltre il suo bordo.
Più tranquillo e meno sonoro, lo zampillo piatto crea sull’acqua un caleidoscopio di riflessi.
Con la vasca sollevata da terra si decora l’esterno dipingendolo o con l’applicazione di decori di legno.
Le prime operazioni
Tagliamo obliquamente, con angolo di 30°, le pareti della vasca, in modo che siano tutte lunghe uguali.
L’esagono è la figura più facile da disegnare: bastano un listello, un chiodo ed una matita. Le pareti appena tagliate sono i lati; dato che il raggio del cerchio che inscrive un esagono corrisponde esattamente al suo lato, tagliamo il listello in modo che dal foro del chiodo all’estremità abbia quella misura. Troviamo il centro del pannello, piantiamo il chiodino, facciamo ruotare il listello con la matita, tracciando il cerchio. Sempre con il listello, puntato questa volta sulla circonferenza, troviamo i vertici dell’esagono.
L’esagono si ricava dal pannello con l’alternativo, più comodo per l’ingombro del pezzo.
Le unioni
Il taglio con l’alternativo va tenuto appena fuori della traccia. A filo di questa blocchiamo con strettoi le sei pareti di pino impregnato che poi fissiamo con viti Ø 6×60 mm inserite attraverso il multistrato in fori di passaggio Ø 6,5 mm con l’imbocco svasato.
Completiamo il bordo avvitando fra loro le pareti con viti Ø 5×80 mm (una per angolo) con foro di passaggio Ø 5,5 mm, passante e svasato, e di invito da 4 mm cieco.
Con due tagli inclinati di 30° prepariamo una dima di piegatura su cui modelliamo le sei piastre zincate da avvitare all’interno degli angoli con le viti Ø 4×40 mm. Per evitare che la testa delle viti possa tagliare il telo di plastica, conviene svasare i fori della piastra ad esse destinati (prima di piegarla) così da portarle a filo.
Il rivestimento esterno
Se non la interriamo, la nostra vasca va rivestita con materiale più nobile del pino impregnato: ad esempio listoni per pavimentazioni esterne ai quali basta solo una protezione antitarlo ed antiumido.
Ne ricaviamo sei pareti verticali, inclinando di 30° (1) la lama della sega, e sei piastre orizzontali girando di 30° (2) il piano della troncatrice o il braccio della radiale.
Montiamo prima le pareti verticali, bloccandole (3) con strettoi e fissandole, dall’interno, con viti Ø 5×60 mm (i fori di passaggio Ø 5,5 mm nelle pareti interne vanno fatti prima di fissarle al fondo e fra loro).
Controlliamo che le sei piastre orizzontali coincidano esattamente fra loro lungo il bordo della vasca (4).
Il contenitore dell’acqua
Cominciamo incollando un quadrato di nastro biadesivo al centro del fondo. Pieghiamo in quattro il telo di plastica e incolliamone il centro sul nastro. Stendiamo accuratamente il telo fino alla base delle pareti dove lo fissiamo ancora con nastro biadesivo. Solleviamo il telo lungo le pareti cercando di fare delle pieghe regolari e ben strette, rivoltiamolo sulle pareti e aggraffiamolo sul loro bordo superiore.
Con un coltello ben affilato rifiliamo la plastica tutt’attorno alla vasca.
La vasca viene completata montando attorno le piastre orizzontali.
Aperti a circa 30 mm dal bordo interno i fori di passaggio delle viti (Ø 5,5, svasati), posiamo sulla vasca le sei piastre, stringendole bene fra loro e centrandole con precisione. Tre viti Ø 5×60 mm per ogni tavola completano il montaggio delle prime cinque tavole.
Montiamo la pompa
Prima di avvitare l’ultima tavola di rivestimento superiore, nel punto di unione di due lati, apriamo una battuta per il passaggio del cavo di alimentazione della pompa, in modo che possa essere alloggiato senza compressioni.
Con la pompa al centro della vasca e la ghiaia a coprire tutto il fondo, mettiamo “a dimora” la vasca, controllando che resti perfettamente in bolla.
L’opera è compiuta!
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