Il genere Daphne è contraddistinto da arbusti sempreverdi dai bellissimi fiori profumati: come si coltivano le sue varietà?
Appartenente alla famiglia delle Thymelaceae, la Daphne, conosciuta anche con i nomi di fior di stecco e erba laurina, è un genere di arbusti sempreverdi o decidui sviluppati in tutti i giardini miti e freschi del mondo, a eccezione dei tropici, per il clima troppo inospitale e avverso alle sue modalità di coltivazione.
Daphne pianta
Esistono alcune varietà nane che raggiungono i 10 o 15 cm di altezza, ma gli arbusti di questo genere, se mantenuti in condizioni ottimali, possono essere alti anche fino ai 100 o 150 cm. Sviluppa, a fine inverno e inizio primavera, dei bellissimi e profumati fiori cerosi: questi spuntano da contrasto su un fogliame che può essere in alcuni casi sia eretto sia leggermente oblungo.
Una varietà apprezzata è la Daphne odora, originaria della Cina e dal portamento espanso e cespuglioso, coltivata in molte aree miti del mondo per i suoi fiori bianco-rosacei o rossastri dal piacevole profumo intenso. Può raggiungere fino i 1,5 m di altezza.
Coltivazione
Esposizione
Le dafne richiedono esposizioni soleggiate, anche se prosperano bene a mezz’ombra. Temono venti asciutti e freddi.
Tipo di terreno
Possono andare bene anche suoli calcarei, l’importante però è che nel terreno scelto vi sia un buon drenaggio. Aggiungiamo, comunque, dell’abbondante materia organica.
Irrigazione
Annaffiamo regolarmente le giovani piante, ma attenzione a non esagerare quando queste raggiungono maturità. Un buon consiglio, per mantenere costante l’umidità del terreno, è quello di applicare una buona pacciamatura di terriccio universale.
Concimazione
I germogli fioriti vanno sostenuti con farina d’ossa sia durante la primavera sia durante l’autunno. AI cespugli giovani applichiamo un fertilizzante liquido a base di potassio, dalla primavera all’estate, a dosi settimanali.
Propagazione
Si propagano per propaggine dei germogli, preferibilmente da metà aprile fino alla fine dell’estate. Tuttavia, si può provare anche la semplice talea semimatura, da prelevare dalla seconda metà dell’estate.
Malattie e cura
Temono i ristagni idrici, che possono determinare la repentina morte per una prematura decomposizione delle radici. L’avversità numero uno, tuttavia, resta quella rappresentata dagli attacchi fungini, da debellare con anticrittogamici ad ampio spettro se non si vogliono osservare indesiderate necrosi fogliari.
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