Il drago barbuto è un sauro particolarmente bello che acquista immediatamente dimestichezza con l’uomo: facile da allevare in un terrario, un contenitore che può contenere una singola specie o un intero habitat di animali esotici, è di taglia contenuta e dal carattere docile
Pogona vitticeps: è questo il nome scientifico del “drago barbuto”, un sauro originario delle regioni calde e desertiche dell’Australia centrale particolarmente adatto allo sviluppo e mantenimento in terrario.
È un animale diurno, docile e per niente pericoloso o velenoso come molti dei rettili presenti in natura. Gli esemplari maschi possono raggiungere dimensioni di 60 cm, mentre le femmine si sviluppano su lunghezze di circa 50 cm. Ha un’ampia testa triangolare e fitte spine morbide sotto la gola, costituite principalmente da grasso. Di colore generalmente grigio-marrone, gli incroci in cattività hanno prodotto sfumature anche più affascinanti, alcune tendenti al grigio-verde. In natura tutti i pogona non superano mediamente i 6/7 anni di vita contro i dieci (se non oltre!) in cattività, ovviamente se mantenuti e cresciuti in condizioni ottimali. Durante i mesi invernali entrano in un letargo “speciale” definito con il nome di “periodo di brumazione”, nascondendosi in piccoli luoghi naturali come tronchi cavi oppure strati di foglie morte, mantenendo costante la loro temperatura corporea.
- Caratozzolo, Simone (Autore)
Sono infatti animali termoregolatori: sotto i raggi del sole ricevono il calore a loro necessario, ma se le esposizioni diventano troppo prolungate e le escursioni termiche accentuate, tendono a ripararsi repentinamente in ambienti sicuri e meno caldi. Terminato il periodo di brumazione, i maschi del drago barbuto sono pronti per la riproduzione, che generalmente avviene da marzo a settembre. Individuata la femmina con cui accoppiarsi, quest’ultima è capace di trattenere in corpo il materiale genetico trasferito dal partner e utilizzarlo per più fecondazioni.
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La deposizione delle uova vede numeri importanti: circa 24/25, ma in cattività è facile ottenerne intorno alle 30 unità. Una giovane femmina può persino deporre le uova anche otto volte in un anno. Crescere un drago barbuto richiede il rigoroso rispetto di alcuni parametri indispensabili. Quando ci si trova all’interno dell’allevamento preposto per l’acquisto, è opportuno scegliere il pogona più vivace, magari già sviluppato sui quindici centimetri di lunghezza, almeno per scongiurare i rischi correlati al mantenimento dopo le primissime settimane post-nascita. Bisogna prestare eventualmente attenzione anche al suo stato di salute: devono essere infatti assenti ferite o segni di malessere. Nonostante siano docili e abituati all’uomo, i draghi barbuti non sono da considerare animali domestici: necessitano per la loro crescita di terrari giusti e zone a differenti temperature all’interno dello stesso terrario.
Come e dove acquistarlo
I draghi barbuti sono reperibili in commercio presso numerose fiere dedicate ai rettili oppure in allevamenti specializzati o amatoriali. Dopo l’acquisto è necessario che l’animale venga posto in quarantena, da solo, in un terrario, per monitorare costantemente il suo stato di salute. Una verifica di salute importante da non sottovalutare è l’analisi delle feci, da far effettuare presso il veterinario: lo stress da trasporto potrebbe infatti aver causato o causare un aumento del numero dei parassiti intestinali.
Comportamento e comunicazione
I draghi barbuti sono animali dotati di una forte personalità, soprattutto nel periodo della maturità sessuale. Durante il corteggiamento dondolano la testa su e giù e muovono gli arti in senso rotatorio per catturare l’attenzione della loro “preda”, anche se è spesso frequente osservare autentiche lotte tra maschi per dimostrare alla femmina chi è l’esemplare più adatto per l’atto riproduttivo.
I combattimenti sono molto ritualizzati: prima della lotta estroflettono e anneriscono la barba per poi soffiarsi a vicenda con toni minacciosi, in un combattimento dove la vittoria sul “rivale” si ottiene tramite ripetuti morsi al collo. Se si hanno più piccoli, è facile vederli sovrapposti uno sull’altro in modo innocuo e giocoso. Questo comportamento, negli adulti ha un significato gerarchico: l’esemplare dominante è sempre in cima.
Gerarchici sono anche altri comportamenti osservabili sia in natura sia in catività quando sono in gruppo. Gli esemplari più forti, infatti, quando la presenza di cibo è scarsa o insufficiente, mutilano o addirittura divorano gli esemplari più piccoli e deboli.
Allestimento, manutenzione e cura del terrario
Il terrario, oltre a essere ben spazioso e facile da pulire, deve replicare il più possibile l’habitat naturale di questi rettili: ecco perché è necessaria al suo interno una fonte di riscaldamento capace di raggiungere temperature prossime ai 40-43 °C. Un buon allestimento, che consenta interventi e modifiche prive di complicazioni, prevede inoltre piccoli nascondigli (vasi di coccio o scatole con aperture), semplici luoghi dove l’animale può sentirsi, nell’arco della giornata, più al sicuro.
Il materiale più usato sul fondo del substrato è la carta, mentre la sabbia e la ghiaia fine permettono di allestire condizioni ambientali più naturali. Occorre garantire a questi animali deserticoli bassi livelli di umidità,misurabili con un igrometro, vicini al 30-50% di giorno e 50-65% di notte. Griglie di ventilazione poste in alto sulle pareti permettono infine un indispensabile ricambio d’aria. Le feci vanno eliminate subito, mentre il substrato va rinnovato periodicamente.
Cosa mangia un drago barbuto?
Da piccoli gli esemplari di pogona sono insettivori, ma crescendo iniziano a consumare (e apprezzare!) una buona quantità di vegetali. Un adulto si nutre mediamente di un 50 % di insetti e di un altro 50% di verdure. Una bilanciata dieta insettivora si può servire di grilli, larve del miele, camole della farina e in minima parte anche di topini neonati. Gli invertebrati somministrati ai “cuccioli” devono essere di dimensioni ridotte e nutriti, almeno un paio di giorni prima del loro utilizzo, con una dieta nutriente, ad alto contenuto di vitamine. I vegetali, invece, devono variare il più possibile: cicorie, coste, carote, zucchine grattuggiate, vari tipi di frutta, insalata (non la brasiliana). Il tutto va preparato con attenzione e ben mescolato. I pogona necessitano sempre di un piccolo recipiente colmo d’acqua per abbeverarsi, anche se si accontentano delle goccioline spruzzate sul terrario.
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