La Processionaria, parassita pericoloso, sia per le piante che per animali e uomini
La Processionaria è un insetto parassita facente parte dell’ordine dei lepidotteri, in grado di arrecare danni a molto piante, nonché a persone e animali.
Questo insetto allo stadio larvale si presenta come un bruco peloso, dotato di mandibole resistenti in grado di divorare le foglie; anche le più dure e coriacee come gli aghi di pino. In seguito, dopo essersi chiusa nella crisalide si trasforma in farfalla notturna (falena).
La Processionaria deve il suo nome al tipico movimento compiuto dai diversi esemplari che, spostandosi in gruppo uno dietro all’altro, formano una sorta di processione.
Le specie più diffuse
Ne esistono circa 40 specie differenti, ma in Italia le più diffuse sono: la Processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) e la Processionaria della quercia (Thaumetopoea processionea).
La prima è un insetto appartenente alla famiglia delle Notodontidae e colpisce non solo i pini, ma anche i cedri e i larici. Le larve si nutrono degli aghi e in seguito si richiudono in un bozzolo e trascorrono i mesi caldi al fresco sotto terra. Nel mese di agosto, sotto forma di falena, escono dal terreno e vanno alla ricerca della pianta più adatta nella quale stabilire il nido e deporre le uova. Dopo circa un mese nascono le larve che iniziano a nutrirsi con il fogliame della pianta ospite e il ciclo si ripete.
La Processionaria della quercia, molto simile alla precedente, è un insetto che attacca la quercia, la farnia e la rovere. Le larve nascono in aprile dalle uova deposte nei nidi creati dalle falene. Di notte e di sera si nutrono delle foglie mentre durante il giorno si rifugiano nei nidi sul tronco. Quando queste larve si spostano formano processioni irregolari. Allo stadio di maturità si chiudono in una crisalide e si stabiliscono all’interno dei nidi sul tronco. Le nuove falene compaiono tra luglio e settembre.
Processionaria disinfestazione
Per combattere questo fastidioso parassita è innanzitutto fondamentale identificare la specie con precisione, dopodiché si può intervenire con metodi differenti.
Rimozione dei nidi
Questa operazione deve essere svolta prima che le larve escano dalle uova e inizino a divorare le foglie della pianta. È un’operazione manuale da effettuarsi con l’ausilio di scale e tronca rami. Si faccia attenzione a vestirsi adeguatamente affinché i peli urticanti non vadano a contatto con la pelle.
Trappole ai feromoni e con colla
Utilizzando trappole fai da te ai feromoni è possibile attirare e intrappolare gli esemplari maschi, evitando così l’accoppiamento e la riproduzione delle larve. Le trappole ai feromoni vanno posizionate nel mese di giugno.
L’utilizzo dei feromoni è sicuro per l’uomo, gli altri animali e l’ambiente.
Un altro tipo di trappola che si può trovare in commercio è quella realizzata con un particolare tipo di colla. La trappola va disposta sui tronchi delle piante e le larve in processione rimangono invischiate e attaccate alla colla.
Insetticida biologico Btk
Il Btk è un insetticida naturale che sfrutta il batterio Bacillus thuringiensis kurstaki che è in grado di paralizzare la larva della processionaria. Tale batterio colpisce solo alcune tipologie di lepidotteri, risultando perciò sicuro per animali e piante.
Endoterapia
Si tratta di un trattamento fitosanitario tramite il quale si iniettano insetticidi e fungicidi all’interno del sistema vascolare della pianta. Questo metodo permette di proteggere l’intera pianta per tutta la stagione.
- Tipo di prodotto:trappole.
- Per la lotta alla:processionaria del pino.
- Trattamento del vegetale:pino.
- Utilizzo in agricoltura biologica: Sì
- La confezione comprende:1 x Trappola.
- PRESTO BIO TRAP SPECIALE CONTRO LA PROCESSIONARIA PER ALBERI DA 30-65Ø
- Tipo di prodotto: AGENTE_DI_CONTROLLO_MOSS_ERBACCIA
- Marca: Presto Bio
Un pericolo per uomo e animali
La Processionaria, oltre ad essere un parassita pericoloso per le piante, rappresenta un pericolo anche per l’uomo e gli animali. I peli delle larve infatti sono velenosi e causano reazioni urticanti sulla pelle o arrossamento degli occhi nell’ipotesi di un contatto con il bulbo oculare. In caso di inalazione e ingestione le mucose interne tendono a infiammarsi. In rari casi possono verificarsi gravi reazioni allergiche e shock anafilattici.
Nell’eventualità di un contatto si consiglia di lavare con molta cura la parte interessata e rivolgersi a un medico o veterinario.
Scrivi