Il corbezzolo è un simpatico arbusto che produce frutti tanto belli quanto buoni. Conosciamolo da vicino
Il Corbezzolo, il cui nome scientifico è Arbutus unedo, appartiene alla famiglia delle Ericaceae. Si tratta di un piccolo albero sempreverde alto cinque o sei metri (raramente può arrivare a dieci metri) con portamento normalmente arbustivo.
Il tronco presenta una scorza sottile che si sviluppa in lunghe e strette placche verticali di colore bruno-rossastro.
La sua coltivazione non presenta particolari problemi e, generalmente, questa pianta non teme parassiti o malattie a parte gli afidi neri. Da questi insetti possiamo difenderla vaporizzando acqua in cui abbiamo fatto macerare per un paio di giorni peperoncini freschi piccantissimi.
La parte utilizzabile a scopo alimentare è esclusivamente rappresentata dai frutti, detti volgarmente albatre, albetrelle o corbezzole, raccolti ben maturi, quando spiccano per il loro caratteristico colore rosso.
Terreno
Il corbezzolo non ha particolari esigenze in fatto di terreno, prediligendo terreni poveri e rocciosi, ma con un ottimo drenaggio.
Coltivazione
Il corbezzolo è amante delle posizioni in pieno sole, ma può adattarsi bene anche nei luoghi posti in semi-ombra, specialmente se coltivato in aree molto calde; generalmente non teme il freddo, anche se le giovani piante andrebbero protette in serra fredda, o riparate con tessuto-non-tessuto, almeno per i primi due anni di vita. La pianta teme il vento freddo e secco, anche se si adatta ai venti umidi provenienti dal mare.
Irrigazione
Il corbezzolo non ha bisogno di molta acqua, preferendo di sicuro la siccità rispetto agli eccessi di annaffiature; va annaffiato solo nei periodi particolarmente siccitosi. In primavera apprezza molto una buona concimazione organica che ne favorisce lo sviluppo.
Fruttificazione
La fioritura del corbezzolo avviene in inverno e dura alcune settimane: la pianta produce piccoli fiori a campanula, bianchi, riuniti in grandi grappoli. Ai fiori seguono i frutti che maturano in autunno; si tratta di bacche simili a grosse fragole sferiche, dal sapore leggermente dolce.
I fiori del corbezzolo sono molto piccoli e sono di colore bianco crema o rosato. Le foglie, con breve picciolo, sulla parte superiore sono verdi, scure e lucide.
I frutti sono bacche più o meno sferiche, rossastre o giallognole e rosso scuro a maturità.
La polpa è carnosa. Hanno un sapore dolce e gradevole e possono essere mangiati crudi o anche cosparsi di zucchero con l’aggiunta di un vino liquoroso. Possono essere usati per preparare ottime marmellate, bibite dissetanti, una buona acquavite e anche un particolare tipo d’aceto.
Il nome Arbutus Unedo gli fu assegnato da Plinio il Vecchio che, forse, non apprezzava molto il sapore dei suoi frutti. Infatti “unedo” in latino significa “ne mangio uno solo”.
Il corbezzolo presenta numerosi principi attivi benefici per l’uomo.
Le proprietà curative si concentrano principalmente nelle foglie che risultano astringenti e antidiarroiche, ma anche antinfiammatorie per il fegato e antispasmodiche per le vie biliari.
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Come riprodurre il corbezzolo
Il corbezzolo può essere riprodotto da seme, con talea o con margotta.
Per la semina si procede alla fine della stagione invernale ponendo i semini in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali (1), utilizzando vasetti o vaschette da tenere con terriccio umido in un luogo luminoso e protetto, fino a primavera, quando nasceranno le nuove piantine. Queste sono molto delicate e non vanno esposte in pieno sole o al forte vento. Conviene tenerle riparate in serra per un paio di anni prima di metterle a dimora.
La talea, invece, deve essere effettuata in inverno immergendo la parte basale in ormone radicante (2) e inserendola in terriccio di ottima qualità (3). Anche in questo caso le talee radicate vanno tenute in luogo protetto per un paio d’anni prima di essere poste a dimora.
La margotta è il sistema di riproduzione più semplice. Si pratica ricoprendo di buon terriccio la base del corbezzolo-madre in cui siano presenti alcuni polloni (4).
Questi vanno dotati preventivamente di uno stretto laccio alla base, che deve risultare interrato. Tale laccio stimola la radicazione del pollone che avviene in qualche mese.
Quando la radicazione presenta un buon sviluppo si procede con l’asportazione della pianticella e la messa a dimora in una sede opportuna.
Ricette con le corbezzole
CORBEZZOLE CARAMELLATE
Sciogliamo 400 g di zucchero in un pentolino con due bicchieri d’acqua. Poniamo sul fuoco e mescoliamo fino a quando il composto comincia a imbrunire. Le corbezzole vanno immerse una a una nel caramello e lasciate sgocciolare. Poi le facciamo raffreddare in un ampio vassoio mantenendole distanziate.
ACETO DI CORBEZZOLE
Utilizziamo 20 corbezzole poco mature, alcune foglie di alloro, un litro di aceto (meglio se di mele). Mettiamo il tutto in una bottiglia, che riempiamo con l’aceto. Chiudiamo e riponiamo in un luogo fresco e buio per almeno venti giorni prima di poterlo utilizzare.
Buongiorno,
desideravo sapere dove trovare dei buoni semi di corbezzolo. Li cerco da tempo ma senza risultati.
Grazie e buon lavoro
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