Il caco mela è un frutto ottenuto da una varietà della diospyros kaki, la pianta madre che sviluppa in natura il più comune caco

Il caco mela è un ibrido? È la “fusione” tra il caco e il melo? Questa la domanda più frequente (e legittima) che accompagna la tanta curiosità ogni qual volta ci si confronti la prima volta con questo frutto. La risposta, forse un po’ scontata, è no: il caco mela non è altro che il frutto sviluppato da una varietà della diospyros kaki, la pianta madre e specie originaria dell’Asia.

Caco mela pianta

I cachi sono piante molto longeve, capaci di diventare pluricentenarie, con una crescita piuttosto lenta. Sono caducifoglie (con un aspetto che tende a “cedere” nel tempo) e latifoglie (con foglie dotate di grandi dimensioni), in grado di svilupparsi fino ai 15-18 m di altezza (ma potati in maniera contenuta). Le foglie sono ovali e di un verde lucente. La produzione dei frutti avviene in seguito ad impollinazione, ovvero il trasporto di polline della parte maschile a quella femminile dell’apparato riproduttivo della stessa pianta o di piante diverse. Il frutto è formato da una bacca generalmente sferica, di colore arancione: il caco mela, inoltre, contenendo poco tannino, si può consumare già dopo la raccolta. La possibilità di tagliarlo a fette, come la mela, gli ha “conferito” con il tempo questa denominazione. Il sapore è molto dolciastro; la raccolta si effettua generalmente a novembre.

Caco mela tagliato a fette, a metà, proprio come una mela.

Che differenza c’è tra caco e cacomela?

Nessuna: la pianta madre è sempre la stessa, la diospyros kaki. Il frutto che si ottiene è solo una varietà sviluppata per impollinazione di polline maschile, sprovvisto originariamente nella diospyros kaki.

Caco mela coltivazione

Esposizione

Il caco non deve essere posizionato in una zona troppo umida del giardino, per tanto è preferibile esporlo in pieno sole. Non predilige essere interrato e cresciuto vicino al mare e nelle zone costiere.

Tipo di terreno

Non è un albero molto esigente, ma sono da evitare, oltre alle zone umide, anche terreni capaci di trattenere l’acqua. Servono terreni argillosi, non salini, privi di elementi quali sodio e boro.

mettere a dimora il cacomela

Messa a dimora

La messa a dimora si effettua in primavera. Scavare una buca profonda circa 50 cm, riempirla successivamente con concime a lenta cessione. Sostenere l’arbusto con un tutore, possibilmente posizionato vicino al tronco senza causare danno alle radici.

Concimazione

Applicare un concime che rilasci le sue proprietà dopo un periodo non troppo veloce di tempo, come la cornughia e la farina d’ossa.

Potatura

Il cacomela “adulto” non necessita interventi di potatura, al contrario delle piante giovani, le quali devono essere potate in modo da rendere la pianta funzionale ad una forma che ne che faciliterà lo sviluppo. Le forme più adottate sono a piramide e a palmetta.

Potatura a piramide e potatura a palmetta.

Propagazione

È risultato difficile, specialmente negli ultimi tempi, l’interramento del cacomela in Italia. Acquistato principalmente in commercio nelle ortofrutte, il cacomela si propaga per semina, utilizzando i semi presenti all’interno dei frutti.

Caco mela malattie

Cocciniglia e afidi sono i principali “nemici” del cacomela: rimuoverli meccanicamente o ricorrere ad alcuni insetticidi e antiparassitari sistemici.

Caco mela proprietà

Il caco mela, come tutti i frutti tardivi, è un alimento fortemente energetico. Se consumato a consistenza sana, risulta essere meno zuccherino del caco “classico”: con circa 100-200 g, si assumono calorie contenute, dai valori stimabili tra i 65 e 130. Non contenendo lattosio e glutine, viene ben tollerato dai celiaci.

Attenzione però al potere calorico del contenuto zuccherino del frutto: si sconsiglia un uso eccessivo per le persone in sovrappeso o a chi soffre di diabete e ipertrigliceridimia.

Caco mela | Impariamo a conoscerlo ultima modifica: 2017-12-29T11:51:11+01:00 da Faidate Ingiardino

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