Il termine “caucciù” è tutto nostro, prettamente italico, da quando abbiamo adattato nella nostra lingua l’originale francese caoutchouc: un materiale che unito a diverse impurezze costituisce la gomma elastica. Qual è la sua forma e come viene utilizzato?

Il Caucciù, ovvero l’albero della gomma, appartiene al genere Hevea ed è originario della foresta amazzonica: non si tratta, ovviamente, di una fibra tessile, ma è l’esempio forse più lampante di quali risorse e di quali straordinari materiali possiamo trarre dal mondo naturale. Introdotto dagli inglesi in India nel 1876, è ora coltivato estesamente in tutto il sud est asiatico e in Africa.

Il caucciù: la lavorazione

Il caucciù, formato da isoprene polimerizzato, è bene definire che non è stabile. Charles Goodyear, nel 1838, sviluppò la vulcanizzazione con zolfo, che aumenta la resistenza e l’elasticità della gomma, avviando la costruzione degli pneumatici, oggi prodotti con gomme sintetiche. La gomma naturale, per meglio definire un “abbassamento” dei costi, è oggi in gran parte sostituita da gomme sintetiche prodotte con processi che, ad ogni modo, ottimizzano una resa pari a quella del caucciù “originale”.

Pneumatico: esempio di ottimizzazione finale del caucciù

Caucciù: la formazione

Gli alberi della gomma sono piantati in ordinate file in piccoli appezzamenti nelle foreste tropicali, producono lattice a partire dal sesto anno di vita. Per indurre l’emissione del lattice si pratica una incisione inclinata sulla corteccia a circa 150 cm di altezza, senza arrivare alla parte legnosa, lasciando una parte del tronco intatto per non disturbare la crescita dell’albero.

Il caucciù: l’estrazione

Il lattice scorre lungo la scanalatura fino a incontrare un piccolo gocciolatoio metallico piantato nel tronco che lo devia in una ciotola. l liquido raccolto, distribuito in bassi vassoi, si fa coagulare con acido formico o acetico, poi si spreme con una calandra per eliminare l’acqua in eccesso e si appende ad asciugare fino a che non diventa caucciù.

Caucciù per bracciali

Alcuni fili di caucciù piatto consentono di creare una “bigiotteria”, vista la sua malleabilità e facilità nel creare bracciali e collane. Altri fili invece sono colorati e permettono la formazione degli “scoobydoo“, simpatici intrecci realizzati proprio con diversi fili forati e piatti di questo materiale.

Caucciù l’albero della gomma | Gli utilizzi di questa pianta ultima modifica: 2017-12-11T15:07:37+01:00 da Faidate Ingiardino

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