Contrariamente a quanto si crede, la conifera ha questo nome non perché è a forma di cono (infatti numerose varietà non lo sono), ma perché, in genere, producono “pigne” che hanno questa forma, ad eccezione di tassi e ginepri. Esistono varietà a grande sviluppo in altezza (pini, larici, cipressi), ma anche varietà striscianti (Juniperus, Taxus, Chamaecyparis) utilizzate per creare aiuole miste, in alternativa al manto erboso. Altre sono globose (Cryptomeria, Thuya, Pinus silvestris), altre ancora a colonna e quindi adatte per creare barriere frangivento (Picea).

Sono piante molto rustiche: le foglie aghiformi le rendono adatte a sopportare qualsiasi condizione di temperatura e umidità. Le cure, perciò, sono ridotte al minimo e le potature vanno effettuate solo raramente soprattutto quando sono utilizzate come siepi.

Come piantare le conifere

Nel caso le piante mostrino segni di sofferenza prima della piantagione, occorre bagnare la zolla di terra che ricopre l’apparato radicale e sistemarle per uno o due giorni all’ombra e al riparo dal vento, bagnando con regolarità la chioma.

È importante assicurare alle radici un ottimo drenaggio, perché possono soffrire nei terreni umidi e pesanti.

Se la punta di una grande conifera si spezza, si sceglie un ramo laterale vicino alla rottura e lo si ripiega verso l’alto fissandolo con un tutore. In breve tempo sarà lignificato in tale posizione e sostituirà la punta mancante.

 

 

Settembre: tempo di piantare le conifere! ultima modifica: 2018-08-13T15:30:22+02:00 da LD

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