La Sofora: un’esotica poco conosciuta
Largamente utilizzata in passato nei giardini delle famiglie aristocratiche e borghesi, la Sofora è un genere di piante ornamentali oggi poco conosciuta nonostante le caratteristiche estetiche di questa specie la rendano un valore aggiunto per parchi e aree verdi. Appartenente alla famiglia delle Fabaceae, ovvero delle piante leguminose, il nome Sofora comprende oltre 50 varietà che differiscono tra loro per origine, portamento e peculiarità botaniche. Una tra le più famose è la Sophora japonica o Sofora del Giappone, la principale delle specie nonché la più diffusa in natura e nel mondo in seguito alle importazioni dall’Asia, il continente da cui quasi la totalità del genere di questa pianta è originario. I principali paesi in cui questi alberi crescono allo stato spontaneo sono la Cina, le Coree e il Giappone. Tuttavia alcune specie si trovano anche in Messico e in Texas, in Cile, in Nuova Zelanda oppure nei paesi tropicali. Esaminando gli esemplari antichi, è possibile affermare con certezza che la Sofora sia una pianta longeva che raggiunge tranquillamente i 200 anni di età rallentando la sua crescita progressivamente con l’invecchiamento. È molto facile scorgere alcuni esemplari con le tipiche ramificazioni ritorte e arcuate nei parchi cittadini o di campagna creati tra il XVIII e il XX secolo.
Le foglie della Sofora
All’interno del genere della Sofora si possono individuare varietà arboree o arbustive a fogliame generalmente deciduo ma anche, in minima parte, sempreverde. Ad un primo sguardo è facile confondere le foglie di queste piante con quelle della comune Robinia, tuttavia esaminandone accuratamente la forma e la disposizione tale dubbio può essere velocemente risolto. Dal punto di vista botanico, esse hanno una lunghezza di circa 20-25 cm a seconda dell’età e della specie presa in considerazione. Presentano inoltre 7-9 foglioline imparipennate di forma ovale o lanceolata che possono raggiungere anche 5 cm. La loro colorazione è verde chiaro durante lo sviluppo, mentre una volta cresciute assumono una tonalità più scura e intensa. Alcune specie possono presentare al tatto la pagina superiore della foglia liscia e quella inferiore ruvida grazie ad una singolare e fine peluria con una colorazione dal verde al grigio chiaro. Con l’avvicinarsi della stagione autunnale, prima di cadere a terra si tingono di un colore dorato molto piacevole alla vista.
I fiori e i frutti della Sofora
A primavera o in tarda estate la Sofora che abbia raggiunto la maturità sessuale, oltre i 10 anni, produce dei fiori ermafroditi di colore bianco o giallo, molto simili a quelli che si sviluppano sulle piante di pisello. Essi sono raggruppati in infiorescenze racemose e, a loro volta, in pannocchie che pendono dalle varie ramificazioni verso il terreno. I fiori vengono apprezzati non solo per la loro bellezza ma anche per il dolce profumo che emanano nelle giornate calde e soleggiate. Una volta fecondati, cadono lasciando spazio ai frutti che sono dei lomenti carnosi di circa 7 cm di lunghezza, che presentano strozzature tra un seme e l’altro assomigliando ad una collana di perle. Questi baccelli virano dal color verde intenso al bruno verso i mesi freddi, novembre e dicembre, quando i semi neri sono giunti a maturazione e la linfa non scorre più nei tessuti.
Crescita e portamento della Sofora
Per quanto riguarda il portamento, la Sofora viene considerata a tutti gli effetti un albero grazie alla notevole altezza di 25 m che può raggiungere in natura. Se coltivata, difficilmente supera la metà di questa misura. Quando è ancora giovane tende a crescere in modo eretto, mentre col passare degli anni assume posizioni sempre più ritorte e spiralate. Inoltre, lo sviluppo della chioma avviene principalmente sul piano orizzontale con un’espansione media di circa 4-8 metri. Man mano che la Sofora invecchia, dirige i propri rami verso il basso donando al suo aspetto la tipica forma a pagoda o a campana. Parallelamente, il tronco e la corteccia diventano sempre più rugosi con fessure ampie e simili a quelle della Robinia. Queste caratteristiche rendono tale genere di piante inconfondibili e perfette per essere collocate in un ampio giardino dove possono crescere senza limitazioni esibendo tutta la loro bellezza orientale.
Le specie di Sofora conosciute
Attualmente si conoscono numerose specie di Sofora nonostante siano poche quelle commercializzate o facilmente reperibili. Tra le principali, come già accennato, vi è la Sophora japonica che rappresenta forse il genere più conosciuto di questa famiglia botanica. Inoltre, è la varietà che si espande maggiormente in altezza e in larghezza. Molto utilizzata nei giardini è la Sophora Pendula che, come suggerisce il nome, ha un portamento cascante che la contraddistingue tra le altre specie. Il suo sviluppo è contenuto, di rado supera i 10 metri d’altezza ma spesso resta abbondantemente al di sotto di questo limite, per questo viene utilizzata negli spazi modesti. Generalmente questa varietà viene innestata su un portainnesto come il fusto di una Sofora del Giappone. Risultante da accurate selezioni negli anni, la Regent è una delle sofore più rapide nella crescita, infatti raggiunge la maturità sessuale non a 10 ma a 5 anni, permettendo quindi di avere fioriture anticipate rispetto alle altre specie. Oltre a queste esistono delle varietà che si contraddistinguono per il colore del fogliame quali la Violacea, la Variegata o la Flaviramea dallo spiccato color oro.
Come moltiplicare la Sofora
La propagazione della Sofora è un’operazione da non sottovalutare poiché la pianta ha in genere uno sviluppo lento, per questa ragione spesso è più semplice acquistare in vivaio un alberello pronto per essere messo a dimora in piena terra. Tuttavia la moltiplicazione di questa specie è fattibile secondo diverse modalità tra le quali la più facile è la semina. Al termine della maturazione dei frutti, si possono staccare i baccelli secchi e raccogliere i semi al loro interno. Al momento della semina, preferibilmente non appena vengono raccolti, i semi vanno immersi in un bicchiere d’acqua per una notte e al mattino successivo vanno disposti in una vaschetta con alcuni centimetri di terriccio mantenuto umido e al caldo. In breve tempo devono spuntare i germogli ma per alcuni anni le piantine hanno bisogno di essere cresciute in un luogo riparato prima del trapianto definitivo. Un altro metodo piuttosto semplice è la margotta, sia aerea sia interrando parzialmente un ramo lungo cascante. Va eseguita nel periodo in cui la linfa scorre abbondantemente nei vasi quindi a primavera. Si può rimuovere un anello di corteccia di circa 2 cm oppure praticare un’incisione in diagonale sullo stelo. In seguito il taglio va cosparso con ormoni radicanti per favorire l’attecchimento e il ramo va interrato oppure avvolto con sfagno umido e una pellicola di plastica. Nell’arco di un mese dovrebbero spuntare le prime radici, la margotta può essere distaccata l’anno successivo. Un altro modo per propagare la Sofora è l’innesto che può essere eseguito su un portainnesto di scarso pregio, tuttavia questa tecnica è complessa e richiede una certa esperienza nel settore.
Il terreno ideale per la Sofora
Nell’ambiente naturale, la Sofora si adatta facilmente alle diverse condizioni del terreno che si presentano dimostrando un’elevata adattabilità a differenti tipi di suolo. Per ottenere i risultati migliori però è preferibile piantare questa pianta leguminosa in terreni leggeri e sciolti, molto fertili e che non presentino ristagni d’acqua. Infatti, questo genere di piante mal tollera un drenaggio poco efficiente poiché l’umidità eccessiva può causare fenomeni di marcescenza radicale. Prima dell’impianto è bene quindi scavare e arare in profondità il suolo ponendo uno strato di ghiaia alla base per scolare le piogge e riempiendo la buca con terriccio arricchito con stallatico maturo. Ciò non toglie che la Sofora non possa crescere anche in terreni che non presentino queste caratteristiche, non bisogna stupirsi quindi se dei begli esemplari anche longevi siano cresciuti su una zona arida o molto umida.
Il clima giusto per la Sofora
Mentre in genere le varietà della Sofora sono considerate rustiche per la loro resistenza anche in caso di terreni poco ricchi o umidi, non si può dire ugualmente per quanto riguarda la adattabilità al clima. Queste piante amano particolarmente l’esposizione in pieno sole sebbene siano tollerati tranquillamente anche momenti di ombra. La luce solare è richiesta sia per lo sviluppo dell’abbondante fogliame, sia per quello dei frutti e dei semi che, senza la giusta quantità di calore, non giungono a maturazione. Per quanto riguarda il territorio italiano, difficilmente è possibile individuare delle Sofore oltre i 500 metri d’altitudine, a questa altezza infatti il clima invernale è troppo rigido e tali piante sono facilmente soggette a dannose gelate. Pur prediligendo degli inverni miti, resiste anche alle basse temperature, fino a -20°C, tuttavia se il freddo è continuo può subire dei danni alle ramificazioni esterne. Contrariamente a quello che si possa pensare, non tollera affatto l’aria salmastra che proviene dal mare, quindi la Sofora non è adatta ai giardini del litorale.
Le potature della Sofora
La Sofora non richiede tendenzialmente potature straordinarie eccetto quelle atte alla rimozione di parti deboli, secche o malate. Durante la crescita è preferibile sostituire le ramificazioni principali stimolando la crescita continuamente di nuovi getti. Nelle piante antiche, la potatura si rivela l’unico mezzo per rimediare a rotture date dal peso dei rami e dalla loro crescita orizzontale. Tuttavia questi interventi minano profondamente la bellezza della Sofora, per questa ragione è preferibile applicare dei sostegni quali pali e tiranti per sostenere il carico della chioma impedendo la creazione di fratture a cui sarebbe difficile porre rimedio. Generalmente quindi le potature non sono necessarie anche perché lo sviluppo della Sofora è piuttosto contenuto. Diversamente le giovani piante magari nate da seme devono essere potate per contenerne la crescita e per dar loro un portamento eretto in vista del trapianto in piena terra.
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L’irrigazione della Sofora
Per quanto riguarda le annaffiature bisogna distinguere se si tratta di una Sofora giovane oppure di un esemplare adulto. Per le piante nate da seme o che ancora si stanno sviluppando in vaso, l’irrigazione è fondamentale e va eseguita con assoluta regolarità. Sebbene sia un genere che tollera la siccità, le piantine hanno un sistema radicale ancora debole e poco sviluppato. Gli esemplari in piena terra e che sono stati impiantati da molti anni non necessitano di alcuna annaffiatura, resistono tranquillamente a periodi siccitosi e molto ventilati senza ingiallire e senza perdere il fogliame.
Concimazione della Sofora
La concimazione della Sofora è un’operazione consigliata durante tutta la vita della pianta per mantenere un aspetto sano e vigoroso. Regolarmente si può distribuire dello stallatico ai piedi del fusto per fornire i giusti nutrienti a foglie e radici. Altrimenti si può somministrare del concime in granuli a lenta cessione durante tutta la fase di crescita per favorire lo sviluppo del fogliame, per incentivare la fioritura e per facilitare la formazione dei frutti qualora si desiderino i semi per moltiplicare la Sofora. In linea generale si possono utilizzare i concimi ternari bilanciati, tuttavia nella fase primaverile è bene somministrare del fertilizzante ricco di azoto. Per le piantine di Sofora in vaso, la fertilizzazione del terreno è fondamentale per aiutarne lo sviluppo sano e vigoroso.
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Come coltivare la Sofora durante l’anno
Prendendosi cura della Sofora durante tutto l’anno e seguendo poche indicazioni si può mantenere la propria pianta bella e in salute valorizzando la naturale piacevolezza estetica di cui è contraddistinta. A primavera bisogna curare il terreno rimuovendo le foglie e le erbe infestanti, successivamente è consigliabile distribuire del concime per avviare con energia la crescita nella bella stagione. Prima della comparsa delle foglie si possono potare i rami sechi o malati, oppure quelli che hanno raggiunto il suolo. Durante i mesi estivi si può continuare a fertilizzare il terreno attorno al fusto della Sofora irrigando 1 o 2 volte nei momenti in cui non si verificano precipitazioni da alcune settimane. Ciò servirà soprattutto per la fioritura in modo da non perdere i boccioli a causa della disidratazione della pianta. Quando inizia la maturazione dei semi, si possono eliminare i baccelli oppure possono essere lasciati e rimossi durante l’inverno con la potatura dei rami rotti o vecchi.
Malattie e parassiti della Sofora
La Sofora è una pianta molto rustica e resistente che difficilmente viene attaccata da agenti patogeni quali malattie o parassiti. Solitamente non si riscontrano danni causati da malattie e da funghi, tuttavia alcuni insetti quali gli acari possono essere un problema notevole per quest’albero. Essi infatti si nutrono della linfa dei tessuti impedendo che raggiunga foglie e fiori con la conseguente perdita degli stessi. Se si verifica un’innaturale caduta del fogliame, con alta probabilità si tratta di acari. La loro presenza è spesso rivelata dalle formiche che si cibano degli escrementi zuccherini. Per eliminarli definitivamente bisogna utilizzare un prodotto fitosanitario specifico come il piretro da vaporizzare secondo le indicazioni prescritte.
Utilizzi della Sofora
La Sofora è pressoché immancabile nei parchi e nei giardini realizzati nei secoli precedenti. Solitamente viene collocata al centro di un prato per poter essere ammirata interamente, valorizzando così la sua forma a cupola. Tuttavia, grazie all’alta resistenza all’inquinamento (approfondisci: piante antismog), viene impiegata anche per alberature stradali sebbene la sua collocazione principale sia in un ampio spazio verde dove si può passeggiare e rilassarsi. Per quanto riguarda il legno, la Sofora è impiegata in minima parte nella realizzazione di mobili e di oggetti per l’arredamento.
Curiosità sulla Sofora
Ci sono alcune curiosità legate alla Sofora, innanzitutto è una parente dei piselli e dei fagioli, dettaglio che si può notare osservando i fiori e i frutti. Essendo appartenete alla famiglia delle leguminose è affine anche alla Robinia, per questa ragione la somiglianza è tanto elevata. Inoltre, come queste fabacee può condividere la simbiosi con il Rhizobium leguminosarum, un batterio che risiede nelle radici e che accumula l’azoto atmosferico cedendolo alla pianta. Dal punto di vista sanitario, alcuni ricercatori hanno scoperto che dai fiori e dalle gemme della Sofora si può estrarre una sostanza capace di curare i danni dell’infarto cerebrale. I semi al contrario sono allucinogeni. Inoltre, una caratteristica che la rende una pianta speciale è che il polline non provoca allergia diversamente da altri fiori. Per gli appassionati di bonsai, la Sofora è un’eccellente essenza con cui realizzare un albero in miniatura. Infine, è stata importata in Europa solamente nel XVIII secolo.
descrizione molto dettagliata e accurata per una pianta,che posseggo da poco e che è molto bella
Salve vorrei sapere se può essere tossica per pappagalli poiché ho creato un trespolo con dei tronchi di questo albero vi ringrazio in anticipo
Non ho capito perché la sofora japonica assume la forma cascante/ a ombrello e poi esiste la sofora pendula la quale nasce da subito con portamento a ombrello
Grazie
l.p