Il Lupo grigio è una specie largamente diffusa soprattutto lungo tutto l’Appennino e da qualche anno è al centro di un dibattito acceso per i suoi frequenti attacchi al bestiame di campagna
“Abbattiamo i lupi!”, “I lupi non si toccano!” non sono slogan, ma riassunti di voci piuttosto “animate” che si susseguono ogni qual volta si verificano casi di attacchi ai bestiame o semplicemente di avvistamento di branchi di lupi. Questo perché a differenza dei cani domestici, anche di diverse specie più o meno aggressive, non si conoscono ancora bene i comportamenti che il Canis lupus scatena in presenza o vicinanza di un essere umano.
Il lupo grigio
Proviamo, in base ad alcune esperienze raccolte, a disseminare qualche buona certezza. Il Lupo, da solo, è impaurito dalla presenza dell’uomo. Preferisce fuggire, o al massimo capire come allontanarsi, dal momento che molti di questi animali predatori non riconoscono come “preda” un essere umano. Reagiscono violentemente solo in caso di forti provocazioni, difendendosi grazie a piccoli morsi alle estremità.
Discorso nettamente diverso se il lupo è malato di rabbia, malattia infettiva mortale sia per gli uomini sia per molti animali. In quel caso, l’animale è come se fosse completamente e costantemente in uno stato effettivo “di collera”, non distinguendo con lucidità qualunque differenza vi sia tra uomo e generi, attaccando ripetutamente la sua vittima. Il morso di un lupo rabbioso è 15 volte più mortale di quello di un cane infettato.

Un bellissimo Canis lupus fotografato nell’Appennino ligure.
È bene specificare un aspetto: il lupo è un animale predatore intelligente e opportunista. Le sue prede sono caprioli, daini, occasionalmente anche molti cinghiali. Si notano in presenza di abitazioni (si parla pur sempre di contesti contadini, ovviamente) quando scarseggia il cibo “in montagna”. Un esempio è in un episodio accaduto a Grondona, vicino ad Arquata Scrivia (AL) nei pressi dell‘Appennino ligure nell’estate del 2016. Un uomo, che stava tagliando la legna in un piccolo bosco, è stato accerchiato da un branco di lupi probabilmente forti di essere in gruppo. L’uomo si è saggiamente rifugiato in cima a un albero, aspettando i soccorsi e che questi allontanassero il branco.
Il comportamento
Quando si muovono in branco, i lupi sono semplicemente letali. Accerchiano le prede e le attaccano ripetutamente, non lasciando scampo ai poveri animali colpiti. In questo sta la loro intelligenza: attaccare solo quando sono coscienti di potercela fare. E quando ululano è perché richiamano il branco a occupare una zona piuttosto che un’altra, in una funzionalità altamente strategica.

I lupi quando si muovono in branco attendono silenziosamente mosse false della loro preda e la attaccano.
Casi di attacchi all’uomo
Dal 2002 sono soltanto due i casi di persone uccise da attacchi predatori, peraltro in aree remote del Nord America e assolutamente non antropizzate (cioè quelle zone in cui gli animali non sono mai stati a contatto con gli esseri umani). In molti altri, invece, l’attacco all’essere umano si registra quando esso è in difesa del bestiame che sta curando. Alla peggio, nonostante appartengano allo stesso genere, i lupi tendono ad attaccare proprio i cani che fanno da “guardia” alle loro prede.
La caccia al lupo
Dagli anni ’70, in Italia, i lupi godono di una protezione speciale. Abbatterli significa incorrere a sanzioni alle volte anche molto salate. Tuttavia, in altre aree del mondo, questa pratica è largamente diffusa, soprattutto in medio oriente, in Kazakistan e Mongolia.
Lupo addomesticato
Negli anni ’50 in Cecoslovacchia, hanno dato la luce ad una nuova razza che incrocia il pastore tedesco con il lupo. La razza, ora molto amata, è il cane lupo cecoslovacco (lupo clc), un cane di taglia medio-grande, appartenente al gruppo dei pastori e bovari.
L’esperimento era volto a creare una razza ibrida tra cane e lupo che avesse la tempra, la mentalità e l’addestrabilità di un pastore tedesco e la forza, le caratteristiche fisiche e la resistenza di un lupo. Fu ufficialmente riconosciuta come razza nazionale in Cecoslovacchia nel 1982, mentre nel 1989 è divenuta standard FCI (Fédération cynologique internationale).
Dal 2002 sono soltanto due i casi di persone uccise da attacchi predatori ?
provate a guardare qui: https://en.m.wikipedia.org/wiki/List_of_wolf_attacks
ma non scordatevi di diffonderlo
Sarebbe meglio documentarsi decentemente prima di parlare, e a maggior ragione prima di scrivere.
Gli attacchi all’uomo da parte dei lupi ci sono SEMPRE stati prima della diffusione su larga scala delle armi da fuoco, che hanno cambiato in gran parte le carte in tavola a favore di quest’ultimo. La frase sui lupi che non considererebbero l’uomo come preda è una pericolosa sciocchezza. Come ha detto lo stesso Luigi Boitani, massimo esperto italiano della biologia di questo predatore: “Negli ultimi 100 anni non abbiamo prove di attacchi di lupi a persone in Europa. Ma ABBIAMO OTTIME PROVE DEL CONTRARIO fino al Sei-Ottocento. Il lupo è un animale intelligente e culturale. Il suo comportamento non sta solo iscritto nei geni ma la mamma lo insegna ai suoi
cuccioli a seconda delle circostanze. Sa che un uomo con una forca è pericoloso e che uno con il fucile lo è ancor di più. In origine il lupo era diverso ed era
attivo di giorno, l’attività notturna è un suo adattamento ai pericoli. Se più nessun uomo torcesse un capello ad un lupo, in una sola generazione lupina,
cinque anni quindi, il lupo potrebbe nuovamente provare ad attaccare anche le persone, almeno dove se lo può permettere. Abbiamo i primi bagliori in
Canada da dove ci vengono segnalati tre casi. Ma in Europa non abbiamo ancora alcun segno di questo tipo, finora.”
Viene detto questo solo per amor di Verità e non certo per denigrare il Lupo e/o tantomeno per incoraggiarne l’abbattimento isterico ad opera di qualche patetico “sceriffo” autonominato dal grilletto facile…