Allevate in appositi vasi o cestini sospesi, creano in casa un angolo verde molto di moda negli arredi moderni: vediamo insieme come curare le orchidee
La maggior parte delle orchidee proviene dalle foreste tropicali dove cresce spontaneamente su tronchi e rami degli alberi. Appartengono a un’unica famiglia botanica, quella delle Orchidaceae, che comprende un elevato numero di specie, generi e varietà (circa 20.000) tali da rendere la loro classificazione un po’ complessa. Non è un fiore “facilissimo” da crescere, ma con un poco di buona volontà possiamo ottenere ottimi risultati. Le piante di orchidea possono essere coltivate anche nei comuni vasi di terracotta disponendo sul fondo uno strato di ghiaietto che fornisca un buon drenaggio. Quando l’orchidea ha compiuto 2-3 anni di vita va, in genere, divisa e trapiantata: il rinvaso va effettuato d’estate quando l’apparato radicale è ben sviluppato e robusto.
Come curare le orchidee – Composto per vasi
Il migliore è quello costituito da una parte di radici fibrose di felce osmunda (si acquista nei garden center), ma va bene anche un composto di corteccia di pino o abete da miscelare in parti uguali a torba e argilla espansa. Con questa preparazione le nostre orchidee possono vivere nei contenitori per 4-5 anni. E’ importante non bagnarle mai con acqua fredda o “dura”: utilizziamo sempre acqua “dolce” a temperatura ambiente. Alcune specie necessitano di un periodo di riposo (che, in genere, va dalla fine dell’estate a metà autunno) durante il quale non richiedono innaffiature, a meno che il terriccio non si asciughi completamente. Le orchidee a fiori ricadenti possono essere coltivate in vasi sospesi. Per irrigarle immergiamo i vasi in recipienti pieni d’acqua tenendoli a bagno finché l’acqua non sia stata assorbita. Se le orchidee vivono da oltre un anno nel medesimo terriccio è necessario somministrare fertilizzanti liquidi specifici una volta ogni quindici giorni, in modo particolare durante il periodo vegetativo ricordandoci, però, di bagnare prima la pianta per impedire che il concime danneggi l’apparato radicale. Le orchidee vanno soggette all’attacco di cocciniglie che infestano le foglie; al ragno rosso che causa l’ingiallimento della pianta; lumache e chiocciole che aggrediscono le giovani foglie e rosicchiamo i boccioli. E’ necessario intervenire con prodotti mirati per combattere le diverse malattie. Vediamo insieme come curare le orchidee
Come curare le orchidee – Contenitori e sostegni
- Le piante di orchidee si possono coltivare anche nei comuni vasi tronco-conici ben drenati sul fondo. In commercio, però, possiamo reperire anche vasi particolari appositamente forati che non necessitano di materiale per il drenaggio. Questi sono adatti per coltivare le orchidee a portamento eretto. I contenitori in listelli di legno, indicati per le orchidee ricadenti, dopo la piantagione si possono appendere in un ambiente umido in modo che le piante possano svilupparsi liberamente. Sempre per le orchidee ricadenti sono adatti i fusti cilindrici di felce arborea e i pezzi di corteccia ruvida.
- I fiori delle orchidee che hanno gli steli alti (come ad esempio il Paphiope-dilum) vanno sorretti con un pezzettino di robusto filo di ferro zincato, che conficchiamo nella terra e che pieghiamo prima ad U e poi ad angolo retto.
- Gli steli di alcune specie di orchidee molto lunghe e che tendono a ricadere su se stesse, vanno sorrette inserendo un tutore posto leggermente obliquo e legandolo, in almeno due punti, con della rafia, allo stelo.
Come curare le orchidee – Coltivazione e cure
- La prima fase da compiere è quella di estrarre la pianta dal vaso sollevandola con delicatezza.
- Eliminate, tutte le vecchie foglie basali, di color marrone, che si staccano facilmente con un leggero strappo a mano.
- Con un coltello a lama larga dividete l’apparato radicale nel punto corrispondente a quello scelto per la divisione della parte aerea.
- Asportiamo, aiutandoci con le dita, tutto il vecchio terriccio da una delle parti divise della pianta e, nel contempo, le radici essiccate.
- Scegliamo un nuovo vaso in cui rinvasare la pianta predisponendo un quinto di ghiaietto e il resto di terriccio e fertilizzante apposito.
- Inseriamo e premiamo un po’ di terriccio nell’apparato radicale di entrambe le parti divise e immettiamo la pianta nel nuovo vaso.
- Sistemiamo con cura i vecchi bulbi contro la parete del vaso lasciando uno spazio libero di circa 5 cm per lo sviluppo della pianta.
- Colmiamo con il restante terriccio costituito da una miscela di sfagno e osmun
Ecco come curare le orchidee!
perche ogni sito consiglia modi tutti diversi per curare e annaffiare le orchidee?
Buongiorno Stefano,
Questo non lo sappiamo. Per approfondire il discorso ci servirebbero degli esempi. I consigli qui riportati sono frutto dell’esperienza diretta dei nostri esperti della rivista “In Giardino.
In giardinaggio, al contrario della matematica è, in ogni caso, una scienza “non esatta”.
Cordiali saluti.