L’elleboro fiorisce durante la stagione fredda regalando colori molto caldi
Quando il giardino si prepara al riposo invernale e tutto si acquieta, è affascinante osservare come l’elleboro, in piena controtendenza, entri nel pieno della sua stagione regalandoci piccole macchie di colore là dove tutto… si smorza. Il suo nome è l’unione di due parole greche che significano “far morire” e “nutrimento che uccide”, poiché tutta la pianta è altamente velenosa. L’elleboro appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae ed è un’erbacea perenne che può essere sempreverde nelle varietà Helleborus niger, argutifolius, foetidus e orientalis, mentre il viridis, l’odorus, il purpurascens perdono completamente le foglie in estate e alla ripresa vegetativa nascono prima i fiori e poi le foglie. Il più coltivato nei giardini è l’Helleborus niger, più comunemente noto come Rosa di Natale, che possiamo coltivare con successo, anche in vaso.
Rosa di natale (Helleborus niger)
Tra tutti gli ellebori è il più conosciuto e diffuso. Pianta alta non più di 30 cm con foglie dure e fiori bianchi che possono essere rosati sul dorso, portati su steli unici.
Fiorisce da gennaio ad aprile. Predilige un terreno calcareo, ricco di humus, in mezz’ombra, umido ma senza ristagni. è consigliabile una posizione abbastanza riparata, in modo che la pianta riceva i raggi solari soltanto durante le ore più fresche della giornata.
Consigli colturali per l’elleboro
L’elleboro non ha particolari esigenze di coltivazione. Predilige un terreno molto fertile, che trattenga l’umidità e sia sufficientemente ricco di sostanza organica.
L’esposizione deve essere in pieno sole d’inverno e all’ombra durante l’estate, ad eccezione della varietà argutifolius e foetidus che tollerano bene il pieno sole e anche brevi periodi di siccità estiva. In genere l’elleboro richiede un po’ di tempo per attecchire bene e se coltivato partendo dal seme fiorisce solo a partire dal terzo anno. Inoltre non deve subire frequenti trapianti, ma dev’essere lasciato nello stesso posto per alcuni anni. Gli ellebori necessitano di una buona quantità d’acqua che, se non viene fornita in quantità sufficiente dalle piogge, è utile integrare con innaffiature ad intervalli regolari, anche ogni settimana, per permettere uno sviluppo rigoglioso di fiori e foglie. Il concime non è strettamente necessario, anche se in autunno è bene interrare un po’ di concime organico ai piedi dei ciuffi di elleboro.
Va facilmente soggetto a batteriosi che rovina in breve tempo la pianta. Ai primi segni è bene intervenire con un fungicida.
Talvolta viene colpito da afidi o da cocciniglia che si combattono con i prodotti adeguati.
Altri tipi di elleboro
L’Helleborus Purpurascens ha le foglie di colore verde chiaro con fiori grandi di colore violetto che compaiono a metà dicembre. Predilige posizioni più soleggiate rispetto alle altre specie.
L’Helleborus Argutifolius si adatta facilmente alle varie condizioni microclimatiche del giardino. Ha fusti alti fino a 90-100 cm con foglie rigide. Fiorisce da gennaio fino a marzo e gli steli portano grappoli di 20-30 fiori verdi alla loro estremità.
Come propagare l’elleboro
Possiamo propagare l’elleboro, circa ogni cinque anni, dividendo i cespi. Eseguiamo l’operazione in primavera, dopo la fioritura, o alla fine dell’estate, quando le piante sono a riposo. Togliamo dalla terra le piante, ripulendo bene i rizomi con un coltello, quindi dividiamoli in più parti, mantenendo una foglia o un germoglio per pianta.
Ripiantiamole nel terreno a circa 40 cm di distanza l’una dall’altra. Bagniamo regolarmente con acqua a temperatura ambiente.
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