La rosa da sempre regna incontrastata sugli altri fiori in ogni giardino e terrazzo
Le rose si dividono in diversi tipi: rose botaniche, ovvero specie spontanee (come pure gli ibridi ottenuti dall’incrocio di due specie spontanee differenti); antiche, tea, floribunda, a cespuglio, miniatura, rampicanti, sarmentose… in un profluvio di nomi, più o meno esotici, tra i quali spesso ci perdiamo.
Ecco, quindi, l’esigenza di operare un minimo di distinzione tra i vari tipi per poter decidere con oculatezza quali sono più adatti al nostro giardino ed al nostro gusto.
Se desideriamo coltivarle nelle aiuole le più indicate tra le rose sono quelle a bassa vegetazione e le tappezzanti, dai fiori semplici e doppi da coltivare in folti gruppi. Le rose con fiori grandi vanno piantate singolarmente in modo che possano raggiungere un pieno sviluppo.
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Molto belle sono le rose ad alberello dalle abbondanti fioriture. Le rose rampicanti ricoprono rapidamente pergolati, pilastri, muri di casa, mentre le sarmentose a grande sviluppo, dai rami flessibili e lunghi, sono adatte per occultare elementi antiestetici in giardino.
Le date per piantare
Il periodo migliore per piantare le rose va da ottobre a fine marzo per i rosai con le radici nude e le zolle di terra; tutto l’anno (eccetto durante il periodo di fioritura o di gelo) per le piante in vaso. Naturalmente se la terra è troppo dura per il gelo, o se è troppo asciutta in estate è meglio evitare di piantare.
Il terreno adatto per le rose
Le rose crescono in qualsiasi condizione di terreno, purché ben drenato, e con qualunque esposizione. I migliori risultati si ottengono mettendo i rosai in posizione aperta, soleggiata e in terreno ricco, fertile e leggermente acido. I terreni argillosi, se ben lavorati, sono particolarmente adatti.
Le distanze da rispettare
I rosai vanno messi a dimora almeno a 35-40 cm dal bordo del prato o dai passaggi. Le distanze tra pianta e pianta variano, però, secondo la specie:
- rosai in miniatura, 30 cm;
- ad alberello, almeno 90 cm;
- rosai a cespuglio a crescita moderata (ibridi di tea e floribunda) 45 cm;
- rosai per siepi, 150 cm;
- rosai rampicanti e sarmentosi come minimo 200-220 cm.
Quando fioriscono
- I rosai rifiorenti
Fioritura più volte all’anno da maggio fino alle prime gelate. La maggioranza sono rosai a cespuglio e rampicanti.
- I rosai fiorenti
Fioritura una volta l’anno, ma molto abbondante, in primavera.
Piantare i rosai
- Rosai con radici nude
Le radici devono essere sane: 20 cm minimo e dure. I fusti devono essere verdi e non grinzosi. Disponibili da fine novembre a fine febbraio. - Rosai con zolle di terra
I fusti devono essere verdi e non grinzosi. Disponibili da ottobre a marzo. - Rosai in vaso
Le piante devono avere radici ben radicate nel vaso. Disponibili tutto l’anno.
La piantumazione
Scegliere un luogo areato e soleggiato ed eliminare le erbacce.
Scavare una buca 30×30 cm per i rosai cespuglio, 50×50 cm per i rosai ad arbusto o rampicanti.
Mettere del terriccio per rosai, aggiungendo alla terra del giardino un concime organico. Non mettere letame fresco al momento della piantumazione perché potrebbe bruciare le radici.
Per i rosai con radici nude
Per i rosai in vaso
Per i rosai con zolla
La potatura
Una potatura corretta crea cespugli di rosa armoniosi. Serve a dare forma e stimolare la crescita. E’ bene effettuarla all’inizio della primavera quando i rami iniziano a crescere. Tuttavia a novembre, bisogna pulire il rosaio togliendo i rami morti e gli ultimi fiori appassiti.
Fanno eccezione i rosai rampicanti che vanno leggermente potati al termine della fioritura, mentre la potatura principale va rimandata all’inverno. Il taglio, netto e preciso senza sfilacciature, va praticato a non più di 6-8 mm al di sopra di una gemma con cesoie ben affilate.
I principi della potatura
Togliere i rami morti, i succhioni, i ramoscelli che toccano dei rami più importanti.
Conservare i rametti più sani e vigorosi per mantenere l’armonia della pianta. Devono andare verso l’esterno della pianta.
Tagliare con taglio obliquo qualche mm al di sopra della gemma.
La potatura dei rosai a cespuglio, ad alberello e nani
Conservare dai 3 ai 7 rami principali.
Privilegiare i rami giovani e ridurre il numero di rami lignei.
Tagliare all’altezza della terza o quinta gemma, ossia a 15- 20 cm.
Liberare il centro dell’arbusto.
La potatura dei rosai rampicanti, rifiorenti e piangenti
Conservare 3-5 rami che formeranno l’ossatura.
Tagliare i rami laterali all’altezza della quinta o sesta gemma (30-40 cm).
La potatura dei rosai rampicanti fiorenti
Conservare 6-7 rami principali.
Tagliare all’altezza della seconda gemma laterale.
La potatura dei rosai ad alberello e tappezzanti
Tagliare i rosai solamente quando hanno già 3 o 4 anni. Ripiegare i rami. Ripetere l’operazione ogni 3 anni.
La potatura dei rosai vecchi
Non potare sistematicamente questi rosai. Eliminare i rami morti o in sovrappiù.
La cura delle rose
L’innaffiatura
Importante durante la fioritura, indispensabile durante il primo anno. Non bagnare né le foglie, né i fiori.
La concimazione
Nel primo anno dopo la messa a dimora le rose non necessitano di concimazione, che effettueremo negli anni successivi. Possiamo scegliere tra concimazione biologica, con letame equino o bovino stagionato 6 mesi, oppure chimica, somministrando concime complesso a lenta cessione, specifico per rose.
Si tratta di fertilizzanti che comprendono tutti gli elementi necessari per avere sempre belle, ricche e abbondanti fioriture. La concimazione va eseguita nei mesi appropriati.
La sarchiatura
Sarchiare una volta al mese da marzo a settembre per rompere la crosta di terra che si forma in superficie. Ciò permette di aerare il suolo e di favorire la penetrazione dell’acqua fino alle radici.
La pacciamatura
Ricoprire la base del rosaio di circa 5 cm di corteccia di pino a primavera. Questo conserva l’umidità del suolo ed evita la proliferazione delle erbacce.
Malattie e cure
- In caso di ruggine o macchie nere e gialle sulle foglie utilizzare un fungicida. Frequenza del trattamento: 1 volta ogni 3 settimane circa.
- Contro pidocchi e cocciniglie utilizzare un insetticida. Sono le formiche a rivelarne la presenza.
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