Andare per funghi è un’attività rilassante e molto gratificante. Prima di dedicarvisi bisogna però avere un minimo di preparazione, per distinguere tra di loro le varie specie.
Stagione di funghi: un hobby per tanti appassionati e un modo per riscoprire il bosco sotto una luce nuova, ma anche, purtroppo, un rischio se non si distinguono correttamente le diverse specie. Il primo accorgimento per i neofiti è di farsi accompagnare da un esperto. Ecco qui di seguito un mini compendio.
NORME DI SICUREZZA PER LA RACCOLTA
I funghi raccolti devono essere riposti e trasportati in contenitori rigidi e aerati, realizzati in fibre naturali intrecciate, al fine di consentire la diffusione delle spore, per il tempo più lungo possibile. Non si devono utilizzare sacchetti o contenitori in plastica. Non devono essere utilizzati rastrelli, uncini o altri attrezzi che possano danneggiare lo strato umifero del suolo, il micelio e l’apparato radicale delle essenze arboree. I funghi di qualsiasi specie, anche se velenosi o non commestibili, non devono in alcun modo essere volontariamente distrutti o danneggiati. La raccolta di funghi spontanei è consentita entro i limiti previsti, per ogni singola specie e nelle varie zone.
CLASSIFICAZIONE
I funghi si distinguono in:
COMMESTIBILI: possono essere consumati cotti senza creare problemi, a esclusione di chi soffre di intolleranze alimentari
NON COMMESTIBILI: pur non contenendo alcuna sostanza tossica, presentano sapori e odori sgradevoli, consistenza anomala, presenza di corpi estranei o infestazioni
VELENOSI O TOSSICI: contengono sostanze che possono procurare danni più o meno gravi al consumatore, anche se ingeriti in minime quantità.
I funghi commestibili non sono totalmente esenti da pericoli; in rapporto al luogo di provenienza, infatti, possono risultare contaminati da agenti esterni quali fitosanitari, metalli pesanti (piombo, mercurio, cadmio), radionuclidi.
FUNGHI COMMESTIBILI
Quando il porcino è particolarmente giovane si cucina in diversi modi; se più vecchio lo si fa seccare.
Il Cantharellus, più noto come finferlo o galletto, di color giallo pallido, è un fungo dall’odore fruttato e dal sapore gustosissimo.
L’Amanita Caesarea è uno dei più raffinati presente nei nostri boschi. Ottimo cotto e sopraffino crudo.
L’Agaricus Arvensis (prataiolo) è tra i più conosciuti e diffusi. È preferibile consumare gli esemplari giovani.
FUNGHI VELENOSI
L’Amanita Falloide rientra tra i funghi velenosi per eccellenza; il cappello è giallo-verdognolo.
Anche pochi grammi di Amanita Verna possono essere fatali. Il cappello è totalmente bianco.
L’Amanita Muscaria è forse uno dei funghi più belli da osservare, con il cappello rosso acceso e i puntini bianchi. Un’ingestione accidentale (peraltro estremamente rara, dato il suo inconfondibile aspetto) causa disturbi intestinali, allucinazioni uditive e olfattive.
Ecco un porcino “cattivo”: il Boletus satanas. È impossibile confonderlo con gli altri commestibili dato che ha cappello bianco e gambo rosso fuoco.
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