Il giardino giapponese ha come soggetto fondamentale la bellezza della natura in armonia con l’ambiente circostante
Un giardino tradizionale che ricrea alcuni paesaggi miniaturizzati, spesso in un modo altamente astratto e stilizzato: è il giardino giapponese, un sistema di organizzazione dello spazio verde molto apprezzato e riprodotto in varie parti del mondo.
Le forme
Esistono sostanzialmente due tipi di giardini giapponesi: quelli ideati dagli imperatori e nobili, ricreati sulla base di semplice piacere estetico; i giardini di templi buddhisti, progettati sulla base di ammirazione del paesaggio e per facilitare riflessioni filosofiche.
Ripercorrendo i mille anni della sua storia, appare evidente che abbia avuto diverse forme e varianti. Le esigenze dei tempi e l’evoluzione della cultura hanno dato come risultato molteplici cambiamenti: molti, nel mondo, pensano che il giardino giapponese abbia una forma definita, ma in effetti è un’arte libera da costrizioni.
Dietro ad ogni giardino famoso c’è una paesaggistica di grande sensibilità e talento, che ha dedicato al suo progetto un impegno particolare. Nel caso dell’arte paesaggistica giapponese si è di fronte ad una creatività manifestata a tutti i livelli, allo scopo di produrre uno scenario di bellezza eterea all’interno di uno spazio limitato.
Giardino giapponese Roma Eur
A due passi dall’Eur, storico quartiere della capitale, vi è un giardino giapponese ideato dal noto architetto Ken Nakajima, che ha curato anche l’area giapponese dell’orto botanico di Roma. All’interno di questo esistono tutti gli elementi tradizionali della riorganizzazione giapponese: dai tipici laghetti fino alla coltivazione di un imperioso ciliegio.
Il giardino giapponese di Roma Eur in una sua passeggiata.
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