L’irrigazione a goccia consente di risparmiare acqua e fornire alle piante il giusto apporto idrico, anche senza il nostro intervento diretto. Ecco una sintetica descrizione su come effettuarla al meglio

Uno degli obiettivi più attuali nella tecnica di irrigazione del giardino e delle piante in vaso consiste nel mantenere un contenuto di umidità nel terreno tale da favorire l’assorbimento dell’acqua in modo continuativo da parte delle radici. L’apparato radicale non deve così sopportare situazioni di scarsità alternate ad eccessi idrici. A questo fine si ispira la microirrigazione a goccia, detta anche “a infiltrazione localizzata in pressione”: il sistema fa in modo che l’acqua, somministrata a piccoli volumi, bagni a intervalli di tempo ravvicinati soltanto la porzione di terreno vicino alle radici. Il risparmio del’irrigazione a goccia è evidente: a piccoli volumi corrispondono modeste portate e pressioni d’esercizio ridotte, il che significa poca acqua e poca energia. I sistemi a goccia, che prevedono pressioni di funzionamento molto basse (tra 1 e 2 bar), economizzano il consumo d’acqua con portate che difficilmente superano i 10 litri l’ora. I punti di erogazione sono da predisporre in modo che sia massimo l’assorbimento da parte dell’apparato radicale della coltura. Il circuito di irrigazione viene comandato da un programmatore collegato al rubinetto che può essere impostato anche per lunghi periodi (e quindi è ideale per il periodo delle vacanze) e con più intervalli di irrigazione giornaliera, delle durate desiderate.

Irrigazione a goccia – Il programmatore

irrigazione a goccia, claber, irrigazione giardino, impianto irrigazione, irrigazione, impianto di irrigazione, irrigazione ortoI programmatori sono dotati di elettrovalvola per una gestione programmata del flusso d’acqua. Alimentati a batteria, hanno una portata massima di oltre 1800 l/h e non temono le infiltrazioni d’acqua.

  1. avvitiamo alla bocca del rubinetto la ghiera di riduzione per il fissaggio del programmatore.
  2. avvitiamo il programmatore alla ghiera filettata senza forzare eccessivamente.
  3. il tubo dell’acqua va collegato al programmatore tramite l’apposito riduttore di pressione e relativa ghiera di fissaggio

Irrigazione a goccia – Tubi e spruzzatori

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  1. utilizzando il foratore in dotazione pratichiamo sul tubo principale i fori per l’innesto dei gocciolatori o delle derivazioni. Esercitiamo una certa pressione per forare i tubi da 16 e da 20 mm
  2. innestiamo i gocciolatori direttamente nel foro. Essendo regolabili, consentono un flusso d’acqua variabile da 0 a 60 l/h.
  3. definita la giusta posizione per il tubo, lo blocchiamo con le aste di fissaggio con picchetto.
  4. per chiudere l’estremità libera del tubo, impedendo dispersioni, innestiamo i tappi di chiusura disponibili in varie misure.

Irrigazione a goccia – Irrigare i vasi

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  1. dopo aver forato il tubo con lo speciale foratore inseriamo i giunti ad innesto per la derivazione dell’acqua.
  2. dopo aver definito i percorsi ed innestato i tubetti di derivazione possiamo interrare il tubo principale.
  3. a seconda delle necessità e del percorso da seguire possiamo utilizzare innesti differenti, in questo caso utilizziamo un innesto a curva.
  4. un’altra tipologia di innesto, a T, permette di derivare l’acqua in direzioni opposte o di inserire un tubo gocciolante circolare.
  5. per irrigare un vaso si impiega il tubetto forellato gocciolante. Basta fissare il tubo ad una estremità del giunto a T e richiuderlo all’altra estremità, in modo da definire un percorso chiuso.

Scopri più informazione sul sito Claber

 

 

 

Irrigazione a goccia ultima modifica: 2014-05-09T16:57:26+02:00 da Faidate Ingiardino

1 risposta

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