Metà del mese di aprile, eppure su gran parte del Nord Italia la comparsa dei primi germogli e delle prime fioriture è ancora molto tardiva, andando in controtendenza con quelle che sono state le stagioni di transizione di questi ultimi anni

Che la primavera targata 2018 sarebbe stata dinamica lo si era compreso intorno a metà febbraio, quando l’imponente rottura della stratosfera (strat-warming) aveva riportato i flussi piovosi atlantici tipici del nord-est Europa su quella centrale e meridionale, interessando di conseguenza anche gran parte del nostro Paese.

Diciamolo, per certi aspetti è meglio che sia andata così: perché il 2017 non solo verrà ricordato per essere stato uno degli anni più caldi degli ultimi tempi, ma soprattutto perché l’assenza parziale o totale di piogge su molte regioni dello stivale aveva seriamente compromesso il normale svolgimento delle attività di agricoltura e colturali degli abituali spazi verdi.

Sole cercasi

Marzo, il mese che segna l’inizio della primavera meteorologica, è stato su tutta Italia freddo e piovoso. Gli esperti hanno riportato, dati alla mano, temperature sotto-media e periodi piovosi oltre la norma. Storicamente, è proprio marzo a far ripartire la natura: questo perché le ore di luce (e di sole, nelle giornate di bel tempo) cominciano ad aumentare e di molto nei picchi diurni, risvegliando l’attività vegetativa di molti generi e varietà.

I ciliegi ornamentali sono stati i primi, come di consueto, a fiorire nei primi giorni di primavera: ma gli altri generi sono ancora molto in ritardo.

Tuttavia, quello che è mancato fino ad adesso su gran parte del nord-centro Italia non sono le piogge, indispensabili nell’alternanza soleggiata tipica della primavera. Bensì un periodo costante di temperature miti. Quelle che garantiscono i primi germogli e le prime, massicce fioriture.

Le piante sono ancora spoglie per colpa del freddo?

Esattamente. O meglio, sono ancora spoglie perché i periodi piovosi, fino ad adesso, sono stati accompagnati da temperature di poco sotto-media e le poche giornate di sole non sono state per niente sufficienti. Nonostante questo, però, ad alcuni generi bastano davvero pochissimi tepori per tornare a fiorire. Un esempio? La Forsizia, arbusto compatto con i suoi piccoli fiori gialli.

Prospettive a lungo termine

Le ultime due settimane di questo aprile promettono bene: sul nord Italia torna un periodo stabile di bel tempo e di sole, che dovrebbero accelerare in maniera corposa fioriture e primi germogli. Di sicuro, aldilà di ogni possibile previsione, è un bene che le piogge siano state abbondanti: il pericolo siccità, soprattutto per chi vive il giardino e l’orto, è sempre un male da scongiurare.

Piante e arbusti ancora spogli | Al Nord Italia il sole serve come non mai ultima modifica: 2018-04-17T10:44:24+02:00 da Faidate Ingiardino

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