“Un orto senza pomodori manca di colore”; così recita un vecchio detto, ma noi non ci faremo trovare in difetto: coltivare pomodori è bello e appagante. La pastasciutta è avvertita…
Il pomodoro ama il caldo e il sole per cui l’impianto all’aperto si effettua, nelle regioni settentrionali, nel mese di maggio per raccolti che iniziano in agosto. Nelle regioni meridionali il tutto può essere anticipato di un mese – un mese e mezzo. Il pomodoro si riproduce per seme, ma per l’ortolano casalingo è molto meglio acquistare le piantine già pronte per il trapianto in terreno ricco di humus arricchito con composta, concime organico o granulare. Le piante, al momento dell’acquisto, devono essere robuste, di un bel colore verde e alte circa 20 cm. L’esposizione dev’essere al riparo dal vento e in pieno sole. Attenzione alle irrigazioni: se il tempo è molto asciutto bagniamo frequentemente, ma in condizioni normali le piante non dovrebbero essere troppo irrorate. Non appena le piante iniziano a crescere leghiamo il fusto, con filo di rafia, a un tutore, ma se coltiviamo pomodori a varietà nana e a cespuglio non è necessario usare sostegni per i getti laterali; di solito si fanno crescere liberamente. La raccolta avviene man mano che i frutti vengono a maturazione.
Coltivare pomodori – Le specifiche colturali
Terreno: Fertile e fresco, profondo e ben concimato. Vanno bene terreni acidi o basici purché ben drenati. Necessaria una posizione soleggiata.
Concimazione: Concimazione letamica di 4 q per 100 mq, più una concimazione fosfo-potassica con un complesso adeguato: il fosforo dev’essere il doppio del potassio.
Coltivazione: In aprile-maggio collocare le piantine a 60 cm l’una dall’altra in filari distanti 60-80 cm. Interrare profondamente e vicino ad ogni pianta piantate un tutore a cui legare, non troppo stretto, il fusto del pomodoro. Legatura che si dovrà ripetere più volte durante la crescita e che si effettua con l’apposita rafia.
Irrigare: non abbondantemente, ma regolarmente e preferibilmente di sera senza bagnare le foglie: il pomodoro sopporta bene una certa siccità. Raccolta La raccolta avviene durante l’arco di tempo in cui i frutti maturano. I frutti, raccolti con il picciolo, si depositano in cassette di legno per non danneggiarli, pronti per la preparazione di salse e conserve. Per il consumo diretto si raccolgono non del tutto maturi.
Coltivare pomodori – Varietà
Esistono moltissime varietà di pomodori, alcune sono più adatte ad essere consumate in insalata, altre rendono di più se utilizzati per sughi o conserve. Ecco una sintetica (e forzatamente parziale) panoramica:
- Canestrino (insalate e sughi);
- Costoluto fiorentino (insalate e sughi);
- Cuore di bue (ideale per insalate);
- Pachino (insalate e preparazioni varie);
- pomodoro di Belmonte (insalate e sughi);
- San Marzano (sughi, salse);
- pomodoro di Sorrento (insalate);
- Tondino (insalate e sughi);
- Marmande (insalate).
Coltivare pomodori – L’inizio
Coltivare pomodori – Trapianto e tutore
- il terreno, precedentemente vangato e fresato, va liberato da sassi e vecchie radici. Quindi si scava un solco profondo 10-15 cm.
- le piantine vanno collocate singolarmente con il loro panetto di terriccio, distanti circa 60 cm una dall’altra. Facendo due file parallele (distanti 80 cm) le piantine vanno piantate a coppie in modo da ottenere un sistema di tutori che si autosostengano.
- tutto l’apparato fogliare va lasciato fuori terra. Il terreno va ben compattato.
- in prossimità della piantina si conficca un tutore (di bambu o sintetico).
- una manciata di fertilizzate aiuta nelle prime fasi di crescita.
- infine si irrora con acqua a temperatura ambiente versata con un innaffiatore dotato di diffusore a pioggia.
- un periodico intervento di fertilizzante fogliare aiuta la pianta nella crescita.
Coltivare pomodori – Lo sviluppo
- è necessario eliminare i getti (femminelle) che si formano alle ascelle delle foglie.
- Quest’operazione, che dev’essere eseguita per tutto il periodo di crescita, serve per evitare la formazione di un numero eccessivo di infiorescenze che influirebbero negativamente sullo sviluppo dei frutti.
- man mano che la pianta cresce va legata al tutore. Ideale è la rafia, ma sono validi anche i legacci plastificati. Bisogna fare attenzione a non eseguire legature troppo strette.
- i frutti non maturano contemporaneamente e ci danno la possibilità di effettuare un raccolto graduale.
- I pomodori maturi vanno colti ruotandoli per staccarli dalla pianta, senza danneggiare il fusto.
Bello
Grazie Sonia!