Anche il manto erboso può essere attaccato da parassiti e nemici che ne degradano la qualità e l’efficienza: ecco le tre malattie del prato più frequenti
La comparsa di malattie crittogamiche (soprattutto fungine) non è abituale in prati ben curati e con una manutenzione corretta. Suoli di giusta composizione, ben permeabili e drenanti, aerati periodicamente, costituiti da specie vegetali miste e selezionate e concimazioni equilibrate, sono validi fattori che ostacolano la comparsa delle malattie del prato. È quindi sempre utile interrogarsi sulle cause della loro comparsa o sui fattori che le hanno consentito lo sviluppo: individuare le cause è la tappa principale prima di avventurarsi in iniziative di risanamento, spesso inefficaci.
Le malattie del prato verde: le tre più diffuse
Pythium o marciume delle plantule alla germinazione
Si verifica quando il prato diventa giallo in modo diffuso; favorito dalla abbondanza di acqua e di azoto nel terreno. Verificare quindi il drenaggio superificiale e sotterraneo, così come è utile limitare le concimazioni. Applichiamo dei trattamenti chimici con carbammati.
Sclerotinia o dollar spot
Compaiono macchie giallastre tendenti al bruno diffuse e che possono riunirsi a formare una macchia unica. Questa malattia è causata dalla scarsità di azoto e dai frequenti tagli troppo bassi che feriscono il colletto delle piante. Togliamo lo strato di feltro causato dal deposito dei tagli precedenti e concimare in modo equilibrato.
Rhyzoctonia o malattia delle macchie brune
Nella stagione calda e umida compare una macchia bruna a forma circolare e all’interno il prato da verde diventa brunastro e poi secca completamente. Le cause principali sono da attribuire al drenaggio insufficiente e uno spesso strato di feltro abbinato a concimazioni eccessive. Si può contrastare efficacemente con fosforganici, ma è meglio risolvere semplicemente le cause.
Scrivi