Il peperoncino piccante racchiude in sé tutti gli elementi necessari per diventare uno “stile di vita” da parte di coloro che ne vengono conquistati
Una o più piante di peperoncino possono essere tranquillamente coltivate in giardino o in vaso, sul balcone di casa: anche solo qualche pianta può dare ottimi raccolti per farne salse, conserve, polveri, olio piccante, o per gustarli freschi, appena colti.
Il peperoncino piccante ha le sue origini nei paesi caldi tropicali. Può comunque essere coltivato con successo anche alle nostre latitudini se vengono rispettate alcune regole fondamentali. Non esiste una stagione o un periodo dell’anno ideale per seminare, tutto dipende dal clima e dalla latitudine in cui ci troviamo.
I vivaisti hanno a disposizione serre professionali dove la temperatura, l’umidità e la luce sono regolati da appositi impianti per ottenere le condizioni ottimali. A livello amatoriale possiamo ottenere ottimi risultati anche con mezzi modesti per far germogliare dai nostri semi piantine di peperoncino sane e rigogliose che si caricano di coloratissimi e gustosi frutti.
La fase più critica è proprio la germinazione, mentre la coltivazione non pone problemi particolari. Si tratta comunque di una pianta che esige cura e attenzione in ogni fase.
Ne esistono molte varietà, differenti per forma, colore e grado di piccantezza.
Tipi di peperoncino
Ecco le cinque specie più comuni di peperoncino:
- Capsicum annuum, probabilmente la più coltivata, comprendente le varietà più diffuse come il peperoncino calabrese, .
- Capsicum baccatum, che include il cosiddetto cappello del vescovo, e gli ají.
- Capsicum chinense, che include il famoso peperoncino habanero (nel Guinness dei primati come il peperoncino più piccante del mondo), il peperoncino scorpion e il peperoncino naga morich.
- Capsicum frutescens, che include tra gli altri il tabasco.
- Capsicum pubescens, che include il sudamericano rocoto.
A livello amatoriale vi è una fiorente comunità di appassionati che coltivano tutte le 5 specie principali e molte delle minori. Per la gran varietà di cultivar, sicuramente Capsicum Annuum è il più diffuso, mentre le altre specie sono relativamente meno coltivate. Tutte arricchiscono il giardino o il balcone con stupendi colori che vanno dal peperoncino rosso al peperoncino giallo, dal peperoncino viola al peperoncino nero.
Ogni anno, il Guinness World Records, stabilisce qual è il peproncino più piccante in base alla Scala di Scoville che con macchinari riesce a determinare un valore di piccantezza (espresso in SHU, Unità di Scoville).
Scala piccantezza (Scala di Scoville)
La scala di Scoville fu ideata per la prima volta nel 1912 dal chimico Wilbur Lincoln Scoville per misurare la piccantezza dei peperoncini (abbreviata con la sigla SHU, Scoville Heat Units) che indica la quantità di capsicina contenuta nel peperoncino.
All’epoca i test furono eseguiti da assaggiatori, oggi ci si avvale dell’ausilio di macchine molto sofisticate come HPLC (High performance liquid chromatography) per determinare in modo preciso quanto è piccante un peperoncino.
Ecco alcuni esempi di Gradazione Scoville
- 15.000.000 – 16.000.000 Diidrocapsaicina, Capsaicina pura
- 8.800.000 – 9.100.000 Nordiidrocapsaicina
- 6.000.000 – 8.600.000 Omodiidrocapsaicina, Omocapsaicina
- 2.500.000 – 5.300.000 Spray al peperoncino della polizia
- 2.000.000 – 2.200.000 Carolina Reaper (Ibrido)
- 1.067.286 – 2.000.231 Trinidad Moruga Scorpion, Trinidad Scorpion Butch Taylor, Naga Viper, Infinity Chili, Spray al peperoncino comune
- 855.000 – 1.041.427 Naga Morich, Naga Dorset, Seven Pod
- 876.000 – 970.000 Bhut Jolokia (noto anche come Ghost Chili, Ghost Pepper), Naga Jolokia (Ibrido)
- 350.000 – 855.000 Habanero Red Savina, Indian Tezpur
- 100.000 – 350.000 Habanero, Jamaican Hot, Bird’s Eye (noto anche come “Piripiri”, “Pilipili”, “African Devil”)
- 50.000 – 100.000 Scotch Bonnet, Santaka, Chiltecpin, Rocoto, Thai Pepper (noto anche come Thai Dragon)
- 30.000 – 50.000 Ají, Cayenna, Tabasco, Piquin, Hot Lemon Drop
- 15.000 – 30.000 Chile de Arbol, Calabrese, Manzano
- 5.000 – 15.000 Peter Pepper, Serrano, Jalapeno
- 2.500 – 5.000 Mirasol, Chipotle, Poblano
- 1.500 – 2.500 Sandia, Cascabel, NuMex Big Jim, NuMex Suave
- 1.000 – 1.500 Ancho, Anaheim, Pasilla Bajio, Española
- 100 – 1.000 Mexican Bell, Cherry, New Mexico Pepper, Peperone, Paprica0
- – 100 Sweet Bell Pepper, Pimento (Pimenta dioica), Paprica dolce
Fonte scala: Diavolopicante.it
I 10 migliori peperoncini in ordine di piccantezza
- Peperone ciliegia: 100-900 SHU
- Recotillo: 1.000-2.500 SHU
- Peperoncino Jalapeno: 2.500-10.000 SHU
- Peperoncino di Cayenna: 30.000-50.000 SHU
- Thai pepper: 50.000-100.000 SHU
- Scotch Bonnet (noto anche come Scotty Bons, Bonney peppers o peperoncino rosso dei Caraibi): 100.000-350.000 SHU
- Peperoncino Habanero Red Savina: 250.000-450.00 SHU
- Peperoncino Bhut Jolokia (Peperoncino Serpente o Ghost Pepper): 1 milione di SHU
- Trinidad Scorpion (conosciuto anche come Scorpione di Trinidad): 1 milione e mezzo di SHU
- Carolina Reaper (entrato nel Guinness nel 2013 come peperoncino più piccante al mondo): raggiunge picchi di oltre 2 milioni di SHU.
Peperoncino coltivazione
Terreno
Sciolto e leggero, dev’essere ricco di sostanze nutritive. Il seme del peperoncino può essere piantato in vasetti di terra poco umida, ricoperti in superficie da mezzo centimetro di torba.
Coltivazione
Il periodo migliore per piantare i peperoncini è l’inizio dell’anno, tra gennaio e aprile: il periodo esatto dipende dalla specie che si vuole coltivare, dalla regione in cui i peperoncini vivranno e, di conseguenza, dal clima.
Concimazione
Dopo il trapianto a dimora arricchire il terreno con compost ben maturo.
Irrigazione
Al peperoncino non deve mai mancare il sole, mentre l’irrigazione dev’essere moderata.
Raccolto dei peperoncini
Inizia timidamente a luglio e si protrae fino all’autunno. Se le condizioni climatiche sono favorevoli, i frutti maturano fino all’inverno, soprattutto da piante che hanno prodotto poco in estate.
Far germogliare i semi
In un vasetto con terriccio leggero e ricco di torba si colloca un solo seme interrandolo per 4-5 mm e lo si bagna con poche gocce d’acqua facendo attenzione a non muovere il terriccio. Si collocano i vasetti in una vaschetta che ha la funzione di serbatoio per l’irrigazione. Si riempie per metà altezza circa di sabbia quindi si inseriscono per metà altezza i vasetti.
Si aggiunge delicatamente l’acqua finché la sabbia diventa completamente umida, ma evitando eccessi e ristagni. È di vitale importanza che l’insieme rimanga sempre umido: se la coltivazione rimarrà a secco anche per qualche ora solamente i germogli, anche quelli non ancora spuntati, moriranno irrimediabilmente.
Per fornire alle piantine la giusta quantità di luce e calore si utilizza un box di germinazione costituito da un contenitore senza il fondo e pareti di vetro che copre la bacinella contenente i vasetti. Una lampada a risparmio energetico con una potenza di 7 W fornisce la giusta illuminazione e il calore necessario per stimolare e facilitare lo sviluppo dei germogli.
Piantine di peperoncino in vaso
Quando la piantina è sviluppata, con l’ausilio di una pinzetta si estraggono terriccio e radici dal vaso eliminando gran parte del vecchio terriccio senza strappare le radici.
Si pone la piantina bene in centro al vasetto e più in basso possibile, in modo da ricoprire con nuovo terriccio anche la zona del fusto che prima era scoperta.
Si preme l’apparato radicale cercando di stabilizzare la piantina, quindi si aggiunge altro terriccio, un poco per volta premendolo con le dita dopo ogni aggiunta. Come ultima operazione si bagna abbondantemente il terriccio e si lascia assestare il tutto per un’oretta prima di posizionare la piantina in un luogo luminoso e protetto.
Il peperoncino necessita di pochissima irrigazione, l’eccesso idrico nuoce gravemente alle piante e, specialmente quando queste sono al primo stadio di crescita, provoca facilmente malattie.
Trapianto della pianta di peperoncino
Quando la pianta è cresciuta e si è sviluppata, producendo i frutti, può essere rinvasata in un vaso più grande.
Si inserisce nel vaso buon terriccio fresco al quale verrà aggiunta una manciata di fertilizzante che dovrà essere mescolato. La quantità di terra dipende dalla dimensione del vaso e dalle dimensioni della pianta. Di regola i vasi vanno riempiti fino al primo anello sotto il bordo superiore ed a quel livello dovrà essere posta la base della pianta.
Si colloca la pianta nel vaso allargando bene le radici mentre la si posa, quindi si aggiunge il terriccio rimanente. Una buona irrigazione conclude il rinvaso, in modo che la pianta si risvegli e le radici vengano in contatto con il nuovo ambiente.
Come essiccare peperoncini
L’essiccazione dei peperoncini è il metodo di conservazione più antico e più diffuso. Il metodo tradizionale consiste nel legare i peperoncini dalla parte del peduncolo a un filo dopo averlo introdotto nella cruna di un ago piuttosto grande. Si forma una “catena” lunga 20-30 cm. che si appende in un posto ombreggiato. La sera, per evitare che l’umidità faccia parzialmente regredire l’essiccazione, le catene vanno ricoverate in un luogo chiuso e asciutto. Dopo circa 15-20 giorni il prodotto è essiccato perfettamente.
Si possono lasciare i peperoncini così come sono e conservarli in barattoli di vetro, oppure passare alla macinazione. Il peperoncino non va macinato eccessivamente fine. I semi e la membrana interna contribuiscono in maniera determinante al grado di piccantezza, quindi, per alleggerire la polvere, si può facilmente eliminare una parte di questi due elementi, prima della macinazione.
Proprietà peperoncino
Molto importante l’utilizzo terapeutico dei peperoncini, non solo per la presenza della capsaicina (il piccante) che sembrerebbe avere diverse proprietà anche nella lotta contro il cancro, ma soprattutto per la presenza di vitamine C, PP, PP2 e E, che ne fanno un ottimo diuretico e eccitante delle funzioni gastrointestinali, ad uso interno, e un antireumatico, antinevralgico ad uso esterno. Con la polvere di peperoncino rosso impastato con olio di trementina si prepara un noto rimedio contro i dolori articolari: 50 g di polvere in 100 g di olio, da amalgamare bene fino ad ottenere la consistenza di un unguento.
Peperoncini sott’olio
I peperoncini possono essere conservati nell’olio sia secchi che freschi. È possibile, in alternativa, preparare un olio piccante aromatico.
Nel caso dei peperoncini freschi il risultato sarà più aromatico. Questa modalità è consigliata soprattutto per peperoncini particolari (Habanero, Amachito, ecc.). Nel caso dei peperoncini “nostrani”, la via dei peperoncini secchi è meno dispendiosa in termini di tempo.
In entrambi i casi utilizziamo un olio extra vergine di oliva di qualità per ottenere un risultato eccellente.
Il professore dei peperoncini
Il Prof. Massimo Biagi, ricercatore alla facoltà di Agraria di Pisa, è indubbiamente una colonna portante nel mondo di amanti del peperoncino e della sua coltivazione. Biagi ha scelto di collezionare peperoncini e per la sua passione ha girato il mondo per procurarsi i semi degli esemplari più belli, piccanti e curiosi. Adesso ha superato quota 1000 e molte varietà le ha create lui stesso, incrociando o migliorando alcuni tipi e sbizzarrendosi a trovare poi un nome. Nascono così spunti divertenti come il “Totti” che fa frutti gialli e rossi, o il “Tyson“, talmente piccante che – spiega Biagi – come il pugile, mette k.o. Biagi non è solo a coltivare (letteralmente) questa passione, visto che sono nate molte associazioni e addirittura l’Accademia Italiana del Peperoncino per far conoscere il peperoncino, la sua storia, la sua cultura, le sue qualità e le sue utilizzazioni.
Promuove lo studio e la ricerca sulla sua produzione, sulle sue qualità e su tutte le sue possibili utilizzazioni; con particolare riferimento al campo della gastronomia, della cosmesi, della farmacologia, della medicina e di qualsiasi altro settore utile all’uomo.
Alcune varietà di peperoncino raccolte dal Prof Biagi.
- Ajì Jamaicano
- Baci di Satana
- Banana hot
- Ciù Ciù
- Cumari
- Dedo de Moco
- Fasciculatum
- Martinica
- Japan Hot
- Red Squash
- V2 Cileno
- Zimbabwe
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