Indispensabile in cucina, possiamo coltivarne più specie in diversi periodi dell’anno, senza troppe cure
La cipolla (Allium cepa) appartiene alla famiglia delle Liliaceae. Il bulbo, la parte commestibile, è costituito dall’ingrossamento della parte basale delle foglie che si ispessiscono, divengono carnose, bianche o leggermente colorate di rosso o violetto. Le varietà di cipolla si differenziano sia per l’aspetto esteriore, sia per l’utilizzo.
- Progettati per rendere il prodotto durevole nel tempo
- Prodotti di ottima qualità
- Materiali ad ottime prestazioni
- Design creativo
- Prodotti ed accessori progettati per soddisfare tutte le esigenze
Una delle differenze più importanti è il periodo di raccolta: si distinguono infatti cipolle primaverili-estive ed autunno-invernali. Le cipolle primaverili sono in genere bianche e si consumano preferibilmente fresche. Vanno seminate in estate, trapiantate in autunno e raccolte la primavera successiva. In commercio troviamo i bulbi di cipolla che ci permettono di “saltare” la fase di semina e sono pronti per il trapianto. Le cipolle invernali vanno seminate in terra tra i primi di febbraio e la fine di marzo, mentre sotto tunnel si può anticipare di un paio di mesi la semina. Se utilizziamo i bulbi già sviluppati li mettiamo a dimora all’inizio della primavera ed effttuiamo la raccolta nei mesi estivi. I migliori risultati produttivi si ottengono con una rotazione colturale alternandola con radicchio, insalate o carota.
La cipolla, pur non presentando particolari esigenze nutritive, richiede comunque una buona fertilità del terreno. La concimazione dev’essere esclusivamente minerale in quanto quella organica, in genere a base di letame bovino, può pregiudicare la conservazione dei bulbi e favorire l’attacco di funghi. La cipolla necessita di azoto soprattutto nel periodo che va dalla germinazione alla bulbificazione, mentre ha un particolare fabbisogno di fosforo e potassio nei 20 giorni che precedono la raccolta; apporti azotati tardivi possono avere ripercussioni negative sulla conservabilità del prodotto.
A causa dell’apparato radicale molto superficiale, la cipolla è piuttosto sensibile agli stress idrici, pertanto occorre intervenire con frequenti irrigazioni, ma di limitata entità. Gli interventi irrigui, di norma, dovrebbero essere sospesi 25-30 giorni prima della raccolta.
- Boffelli, Enrica (Autore)
- Boffelli, Enrica (Autore)
- Conte, Luca (Autore)
La cipolla è pronta per essere raccolta quando le foglie si presentano appassite, ingiallite e curvate verso terra per la perdita di turgidità. È bene che i bulbi vengano lasciati sul terreno fino alla completa essiccazione delle radici e della parte aerea e raccolte ad essiccazione avvenuta.
Non tutte le varietà si prestano alla conservazione; in genere le migliori sono quelle tardive.
La cipolla è una specie che, per forma della pianta e portamento dell’apparato fogliare, non entra in concorrenza con le infestanti presenti sul terreno durante tutto il ciclo colturale. Tra le avversità non parassitarie sono causa di danni rilevanti le gelate tardive e le grandinate.
La cipolla può andare incontro alla prefioritura, cioè alla formazione dello scapo fiorale senza formare il bulbo, quando a un andamento climatico normale seguono abbassamenti termici a 10-12°C seguiti da un rapido innalzamento della temperatura.
I tipi più comuni
Esistono numerose varietà di cipolla, diverse sia per forma che per colore; la differenza più importante consiste nell’epoca di raccolta. Il bulbo è di colore giallo paglierino per le varietà precoci e giallo dorato per quelle tardive.
Bulbilli a dimora
La raccolta
Scrivi