Originario dell’America centrale e meridionale, il genere Cattleya comprende oltre 40 varietà di orchidee
Appartenente alla famiglia delle Orchidaceae, la cattleya una delle orchidee più coltivate per forma ed eleganza. Sono divisibili in due gruppi: unifoglia (quelle piantine con una sola foglia sopra lo pseudobublo) e bifoglia (quelle capaci di possedere due foglie e più).
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Cattleya orchidea
Entrambi i gruppi sopracitati sono diffusamente coltivati, sia in serra fresca (o intermedia) o giardino d’inverno, sia come piante d’appartamento sui davanzali. La maggior parte fiorisce tra l’autunno e la primavera, poche riescono in estate. È imparentata con i generi Laelia, Epidendrum e Brassavola, cui esistono diversi ibridi in vari colori, nati dagli incroci tra due o più di questi generi.
La cattleya amethystoglossa, bifoglia del Brasile, è la più apprezzata per la sua bellezza quando è in fiore: ne porta fino 12, ognuno dal diametro di 8 cm. I petali sono maculati in una tonalità più scura.
La c.bowringiana, invece, è la più coltivata principalmente perché si sviluppa velocemente e fiorisce abbondantemente, con gli steli che arrivano a oltre 50 cm d’altezza. Produce circa 10 fiori terminali di una tonalità tra il lilla e il rosa.
Cattleya coltivazione
Esposizione
In serra o in casa, queste orchidee si coltivano in vaso o in cestelli. Amano la luce, ma ripariamole dal sole diretto. Garantiamole inoltre una buona aerazione e la possibilità di svilupparsi a temperature che, soprattutto in inverno, non devono mai scendere al di sotto dei 13 °C.
Tipo di terreno
Usiamo una composta per orchidee epifite, con corteccia sminuzzata e carbone, reperibile nei negozi specializzati.
Irrigazione
Annaffiamo normalmente in estate, ma riduciamo considerevolmente l’acqua in inverno, tanto da mantenere la composta leggermente umida.
Concimazione
In estate, a cadenza quindicinale, applichiamo un fertilizzante liquido ricco di azoto, fosforo e potassio, diluito nell’acqua di irrigazione.
Propagazione
Propaghiamole per divisione delle piante congestionate al momento del rinvaso, da effettuare preferibilmente in primavera.
Malattie e cure
Come tutte le orchidee, questo genere è spesso attaccato dalle cocciniglie. Possiamo rimuoverle meccanicamente mediante un batuffolo di cotone imbevuto d’alcol, oppure ricorrendo a insetticidi sistemici o sapone molle.
Inoltre, sono da registrare attacchi fungini, soprattutto quello della phytophtora spp, che causa un marciume nero del fogliame e dello pseudobulbo (eccetto i fiori): questa avversità può portare rapidamente la pianta alla morte. Possiamo intervenire con un anticrittogamico ad ampio spettro.
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