Possiamo creare una zona del giardino che simuli la brughiera mettendo a dimora piante rustiche e resistenti, capaci di crescere in qualsiasi terreno
Con il termine brughiera si intende, generalmente, una zona di terra povera di humus, dove crescono solo arbusti.
La brughiera è uno “scenario naturale”
La natura, pur non disponendo di giardinieri, riesce ad organizzare da sola coreografie di grande suggestione. Non è necessario spostarsi da un continente all’altro per rendersene conto perché già le nostre specie locali fanno miracoli di brughiera: le distese di Erica dell’Appennino ligure, della Calabria e della Sardegna, che nel periodo estivo si colorano di porpora, ne sono un valido esempio.
Se, invece, ci spostiamo sull’Appennino abruzzese o in Sicilia, restiamo stupefatti dalla brughiera di Aubrezia: distese di cespugli che in estate si colorano di rosa, lilla, viola e blu, per merito di tanti piccoli fiorellini disposti in modo così fitto da nascondere il verde delle foglie.
Anche la Maonia, arbusto sempreverde che si propaga sul terreno emettendo polloni, si distingue per i colori delle foglie, simili a quelle dell’agrifoglio, che in autunno assumono una colorazione bronzo-porpora. Blu e nero sono invece i colori delle bacche che compaiono a cavallo tra autunno ed inverno. l
La brughiera esige poca manutenzione
Abbiamo preso ad esempio specie che prediligono terreni aridi, sassosi e soleggiati, perché è questo l’habitat di cui disponiamo nel giardino davanti a casa ; l’idea è di sfruttare queste caratteristiche naturali per ricostruire senza troppo sforzo una macchia di brughiera quasi spontanea e perciò robusta, resistente ai parassiti e che non crea problemi di manutenzione.
Quali piante scegliere?
- Acero (Acer campester);
- Erica (Erica cirenea);
- Aubrezia (Aubretia deltoidea);
- Maonia (Mahonia);
- Pulsatilla (Pulsantilla vulgaris);
- Geranio (Pelargonium);
- Viola del pensiero (Viola);
- Conifera nana (Juniperus)
La fase dell’impianto per realizzare la brughiera
E’ la più delicata: un terreno vangato a fondo e libero da erbacce o radici di colture precedenti, favorisce la crescita delle piccole piante; successivamente saranno loro stesse a ricoprire il suolo di vegetazione e ad avere il sopravvento sulle erbe infestanti. Il periodo migliore per preparare il suolo è l’autunno, poiché le Eriche si mettono a dimora in ottobre e novembre.
Aggiungiamo al terreno uno strato di due, tre centimetri di torba e abbondante sabbia di fiume, per migliorarne il drenaggio; le specie che coltiviamo non hanno bisogno di terra fertile, per cui non è indispensabile concimare. Acquistiamo le piante di Erica cinerea in vaso e disponiamole a 40 cm l’una dall’altra, praticando nella terra smossa delle piccole buche: la pianta va interrata fino alle prime foglie.
L’Aubrezia si acquista in piccoli vasi, ma non è difficile ottenerla da seme, già nei mesi di aprile e maggio che precedono l’impianto. Effettuiamo la semina in un cassone con terriccio molto fine; copriamo il seme, distribuito uniformemente, con un sottile strato di terriccio, pressiamo con un frattazzo e innaffiamo senza smuovere la terra; ripicchettiamo le piantine in vasetti e attendiamo l’autunno per la messa a dimora.
Aubrezia: Pianta a cespuglio alta 15 cm, con un’estensione di 60 cm; è raramente attaccata da parassiti; la propagazione delle piante ben sviluppate può essere effettuata per talea, da prelevare in giugno-luglio dalla vegetazione nuova.
Erica: È molto resistente al freddo e forma cespugli alti fino a 60 cm; tende a coprire il terreno ed ha la meglio sulle infestanti; a seconda del periodo di fioritura che preferiamo, possiamo scegliere la varietà più adatta: ce n’è una per ogni stagione.
Saponaria: Il genere comprende una trentina di specie di piante erbacee rustiche o delicate, annuali o perenni, con fiori dal calice tuboloso e corolla a cinque petali. Di solito le saponarie vengono coltivate per la creazione di bordure, la decorazione di giardini rocciosi e la produzione di fiori recisi.
Queste piante sono facili da coltivare, poiché sopportano qualsiasi terreno da giardino in pieno sole o in posizione parzialmente ombreggiata. Le piante più alte devono essere sostenute con dei tutori. Le specie perenni vanno messe a dimora alla fine dell’autunno o all’ inizio della primavera; in novembre, poi, si tagliano i fusti a livello del suolo.
La moltiplicazione delle specie annuali si fa per semina, direttamente a dimora in piena terra, in settembre o in marzo, in modo da avere le piante fiorite a maggio o a luglio. Le perenni, invece, si moltiplicano semplicemente per divisione dei cespi in ottobre-novembre o in marzo, ripiantando le nuove.
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