Le piante medicinali presentano proprietà terapeutiche importanti, ma anche effetti collaterali e controindicazioni: per questo bisogna sapere come coltivarle, raccoglierle e usarle
Moltissimi rimedi fitoterapici sono utilizzati ancora oggi secondo le indicazioni fornite dalla medicina popolare, ma soltanto negli ultimi decenni vi è stata una riscoperta “seria” delle piante medicinali, sia per la cura sia per la prevenzione di numerose malattie. L’uso di questi medicamenti è sconsigliato ai bambini piccoli sotto i due anni, alle donne in gravidanza o allattamento e ai soggetti portatori di allergie.
In libreria e su internet si trovano le informazioni necessarie per individuare le piante officinali utili per confezionare diverse preparazioni: possiamo così entrare in questo incredibile mondo fatto di decotti, infusi, impacchi, cataplasmi e altro ancora imparando a preparare tisane che ci facciano dormire meglio o ad approntare bagni tonificanti e rilassanti.
Una piccola dotazione di erbe officinali, trovate ed essiccate da noi oppure acquistate in erboristeria, può formare la nostra farmacia alternativa per i disturbi “minori”.
Possiamo anche dedicarci alla coltivazione di queste erbe: dalla camomilla alla malva, dal biancospino all’aglio, il nostro orto giardino diventerà anche utile, oltre che bello.
I principi attivi contenuti in molte piante medicinali svolgono importanti funzioni anche in fitocosmesi: azioni antiossidanti, stimolanti delle funzioni cellulari, in grado di combattere i radicali liberi che causano l’invecchiamento dei tessuti e del fisico (capelli, viso, corpo, pelle, labbra, occhi…) può riceverne beneficio.
Coltivare le piante medicinali

La coltivazione parte ovviamente dal seme che per molte piante medicinali si reperisce in campagna: basta raccogliere i frutti maturi e farli adeguatamente essiccare per poi estrarre da essi i semi. Nel finocchio selvatico i frutti derivano da infiorescenze ombrellifere formate da piccoli fiori gialli: essiccando i frutti da verdi diventano grigiastri e corrispondono al seme.

Se vogliamo seminare le nostre piante officinali in vaso prepariamo il fondo con alcuni piccoli ciottoli in modo che sia assolutamente evitato il ristagno delle acque da innaffiatura.

Non solo le piante da fiori, ma anche le officinali, abbisognano di trapianto quando il cespo sia diventato troppo grande per le dimensioni del vaso; molte piante si riproducono proprio per divisione dei cespi, così che da un vaso se ne possano ottenere altri.

Tutte queste piante medicinali, abituate a crescere in aperta campagna in modo selvatico, non richiedono annaffiature abbondanti (anche perché troppa acqua ridurrebbe il loro contenuto aromatico e curativo); il modo migliore per bagnarle senza esagerazioni è certamente quello di installare nel vaso un gocciolatore.

Essendo piante curative che servono a preservare la nostra salute, sarebbe un controsenso concimarle con prodotti chimici che contaminerebbero le caratteristiche: usiamo, in vaso o in aperta campagna, solo concimi e sostanze nutritive di origine naturale (paglia decomposta, prodotti da compostaggio ecc).

Abbiamo un orto di buona estensione che progettiamo come se fosse un’opera d’arte? Le piante officinali, insieme alle aromatiche, possono creare delle profumate bordure.
Raccoglierle

Se ci servono i fiori, come nel caso della camomilla, possiamo staccarli spaziando le nostre dita come se fossero un piccolo rastrello: i fiori si depositeranno nel palmo della nostra mano.

Se le sostanze medicamentose sono contenute nelle radici dobbiamo estirpare la pianta medicinale magari aiutandoci con una piccola zappetta; laviamo accuratamente la radice da tutti i residui di terriccio.

Forbici o forbicioni ci consentono di cimare certe piante o di staccare le foglie senza che la pianta soffra. Facciamolo sempre al mattino, prima che il sole si faccia sentire, quanto il fresco della notte ha dato vigore al fusto e alle foglie stesse.

Pulite e raccolte in ordinati mazzetti, le piante di diversa specie vengono legate strettamente con uno spago e appese in luogo ombreggiato e asciutto affinché essicchino con gradualità.

Dell’aloe si usano le larghe e carnose foglie che vanno incise lungo tutto il colletto con un coltello. Si elimina la parte spinosa, si incide bene un punto della foglia, si fa uscire il liquido giallo (che ha effetto lassativo) e si estrae il gel, portentoso rimedio naturale per la cura della pelle.
Essiccarle
In erboristeria troviamo erbe officinalis essiccate di ogni genere, ma possiamo anche raccoglierle noi stessi e farle essiccare legandole a mazzetti e appendendole per lo stelo, in posizione rovesciata, all’esterno o in un luogo arieggiato. Una volta essiccate, saranno la nostra “farmacia alternativa” per i disturbi minori; numerosi manuali riportano le informazioni necessarie per individuare le piante medicinali utili.
Le erbe vanno disposte su una rete e vanno mosse frequentemente. A essiccazione avvenuta le erbe vanno poste a riposo in un sacchetto di carta o in un vaso di vetro con chiusura ermetica. I mazzetti di erbe appesi in luogo arieggiato seccano gradualmente; i semi invece impiegano più tempo. Per separarli basta scrollare le erbe su una stoffa o su pezzo di carta perché i semi si staccano dal rametto e possano essere raccolti.
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Utilizzi delle piante medicinali
La scelta del metodo di preparazione dipende prima di tutto dal principio attivo che si vuole ricavare dalle erbe mediche.

Le erbe aromatiche vanno generalmente preparate in tisane, semplicemente versando acqua calda nella tazza e immettendovi le erbe che diffonderanno in essa i loro benefici principi; solo raramente è richiesto di bere anche le erbe, quasi sempre il liquido va filtrato.

Per altre, come il té, la menta, la melissa, la verbena, il sambuco, l’artemisia, il timo, l’assenzio, si riempie lo speciale contenitore di acqua bollente e quindi si immettono le erbe nel colino lasciandole per alcuni minuti e preparando così un infuso.

Se i principi attivi che interessano sono invece mucillagini, tannini, oli amari o altri elementi meno volatili, si possono ricavare con un decotto facendo bollire le erbe insieme all’acqua (4), in genere per un periodo tanto più lungo quanto più queste sono legnose (cortecce, radici, semi duri e foglie non aromatiche come la malva) e poi filtrare.

Una tazza di té o di camomilla può essere ulteriormente profumata mettendo a macerare nel liquido caldo un fiore o un seme.

Le erbe curative, a volte macerate e a volte fresche, si utilizzano per curare malattie della pelle, contusioni e scottature preparando impacchi o impiastri da stendere sulla pelle e fasciando la zona interessata.

Per certe malattie di gola e bronchi sono utili i suffumigi: si immettono le erbe (o i loro estratti e oli essenziali) in acqua molto calda e si respirano i vapori raccogliendoli con una coperta in testa.

Si possono preparare infusi da versare nell’acqua del bagno o immettere in questa fiori e foglie fresche o secche. Ci si immerge nell’acqua beneficiando delle proprietà curative delle erbe stesse.
Oli essenziali e profumi
Nella tradizione e nella medicina popolare il ricorso a preparazioni a base di erbe medicinali è piuttosto diffuso. I rimedi tradizionali si basano su preparazioni un po’ grossolane che consentono di utilizzare le erbe medicinali in quanto tali senza estrarne direttamente i principi attivi.
L’industria invece, forte della ricerca scientifica ormai avanzata sul mondo delle piante medicinali, estrae da fiori, foglie, radici, fusti, frutti e cortecce i principi attivi eliminando tutto ciò che può dare controindicazioni: ottiene così essenze, oli e altre sostanze che trovano impiego nella preparazione di creme, emulsioni, profumi, balsami, shampoo, tinture, saponi, sciroppi, liofilizzati, caramelle e pastiglie che, confezionati con appropriate istruzioni per l’uso, troviamo comunemente in commercio.
- Campanini, Enrica(Autore)
Ortaggi salutari
Aglio – Schiacciato o bollito nel latte ha un benefico effetto contro l’insonnia. Aiuta a fluidificare il sangue e abbassa la pressione arteriosa.
Carciofo -Dalle foglie e dalle brattee, come pure dai fusti, si estrae per pressione un succo con effetti digestivi e diuretici; l’estratto alcolico di carciofo serve nella preparazione di pillole regolatrici delle disfunzioni epatiche.
Cardo – La sua azione specifica è quella tonico-digestiva, oltre a essere indicato come febbrifugo e diuretico. Viene usato come stimolante dell’appetito nei casi più resistenti di anoressia.
Cicoria – La radice è molto ricca di sali di potassio ed è un ottimo diuretico e tonico. Utile per curare la stitichezza e depurare il sangue, è benefica anche per la pelle, in caso di acne e di eczemi.
Cipolla – Svolge un’azione antibiotica nei confronti di batteri ed è utile nella cicatrizzazione dei tessuti; pestata produce un unguento utile contro calli e reumatismi.
Finocchio – È consigliato per calmare l’asma, la tosse ostinata e per risolvere le coliche intestinali; è anche un ottimo digestivo e serve per arrestare il vomito e il singhiozzo.
Pomodoro – Il succo di pomodoro serve a regolarizzare l’intestino, a guarire dalla stitichezza, a eliminare i calcoli renali e le infiammazioni delle vie urinarie, ad aiutare la digestione e a purificare il sangue.
Sedano – Se ne utilizzano le radici fresche, le foglie e i semi: tutta la pianta possiede proprietà diuretiche e depurative. Viene considerata anche come uno dei più vigorosi tonici e depuranti intestinali.
Spinacio – Si impiegano le foglie fresche che, cotte, producono un liquido ricchissimo di sali e pertanto indicato nelle cure remineralizzanti. Per la cura contro l’anemia si consiglia il succo ottenuto spremendo le foglie appena scaldate.
Alberi salutari
Abete – Se ne adoperano le gemme, la resina e gli aghi teneri, che possono essere essiccati e conservati in luogo asciutto per la preparazione di rimedi contro la tosse, la bronchite e la cistite.
Acacia – Se ne raccolgono foglie, fiori, semi e corteccia da fare essiccare al sole. L’infuso si utilizza come calmante e astringente, come collutorio per le infiammazioni della gola, usato in gargarismi.
Cipresso – Le bacche sono considerate un valido antidoto contro la dissenteria, nelle febbri intermittenti, nelle emorroidi per le loro spiccate proprietà astringenti, diuretiche e sudorifere; il decotto di bacche attutisce il mal di denti, rassoda le gengive e cura ogni tipo di infiammazione.
Eucalipto – Svolge azione febbrifuga, sedativa e antisettica: calma la tosse, favorisce l’espettorazione e stimola l’appetito. Effetti antiasmatici e contro la tosse si ottengono respirando i vapori esalati dalle foglie bruciate su metallo.
Ginepro – Svolge azione balsamica e diuretica e trova applicazione per le affezioni delle vie respiratorie; il decotto viene usato come tonico.
Limone – La tisana di succo in acqua calda è ottima per risolvere un’indigestione, per calmare una tosse ostinata, per vincere una nevralgia, per preparare una notte tranquilla.
Noce – Si usano principalmente le foglie e i frutti: contengono acido gallico, sostanze tanniche e principi attivi che permettono di ottenere rimedi astringenti, depurativi e antiartritici.
Olivo – Il frutto, ma anche le foglie e la corteccia, contengono principi attivi caratteristici ad azione emolliente e lassativa. L’infuso di foglie secche ha potere febbrifugo e cicatrizzante.
Tiglio – L’infuso di fiori secchi è molto apprezzato nella costipazione delle vie respiratorie, ma anche quale calmante e diuretico; facilita il sonno, calma i dolori e il vomito e favorisce la digestione.
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