È vero che la fioritura danneggia molto il bambù, ma con le giuste cure può riprendersi e “scongiurare” una tradizione
Sebbene la fioritura per la pianta madre di bambù sia pericolosa, essa è anche molto rara: é insolito che questo genere fiorisca. Cresce più velocemente di qualsiasi altra pianta, ma fiorisce solo una volta, circa una volta ogni dieci o vent’anni.
Bambù pianta
La Bambusa vulgaris è una varietà tropicale molto usata per le costruzioni, cui particolarità é quella di non produrre semi vitali. Quando fiorisce non si risparmia: le foglie appassiscono e la pianta produce grandi ammassi di fiori alti, piumati, pieni di semi, simili a erba e impollinati dal vento.
Non si sa perché la quantità di semi sia così generosa, ma i botanici hanno teorizzato che, producendone un tale numero, questa pianta si assicura che gli animali che mangiano i suoi semi e germogli ne abbiano in eccesso e ne lascino intatti abbastanza che la progenie della pianta sopravviva.
Nei paesi in cui la Bambusa vulgaris é coltivata, dove cresce in grandi boschetti, tutte le piante tendono a fiorire nello stesso momento. Il termine che definisce una pianta che fiorisce una volta, produce i semi e muore é “monocarpico“. Molte succulente comuni, come l’Aeonium e l’Aichryson, sono di questo tipo.
Come salvare il bambù dopo la fioritura
Bisogna agire in modo “deciso” per salvare la Bambusa:
- se notiamo boccioli precoci, rimuoviamoli subito: questo può scoraggiare la pianta dal fiorire del tutto;
- se insiste nel voler fiorire, tagliamo il cespuglio a livello del terreno subito dopo, poi nutriamolo e innaffiamolo;
- la primavera seguente applichiamo una dose abbondante di fertilizzante ricco di azoto.
Con un po’ di fortuna, dalla base cresceranno germogli freschi e verdi, senza fiori. Se tutto ciò fallisce, raccogliamo un po’ dei semi dai fiori per piantarli di nuovo (tagliamo qualche fiore e lasciamolo in un sacchetto di carta ad asciugare, poi scuotiamo via i semi).
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