Finalmente ci siamo: la primavera, i primi tepori, e i lavori di riattivazione e semina dei nostri giardini, dei nostri orti e dei nostri balconi: ma siamo sicuri di non commettere alcuni errori?
Un discorso generale, che vale per tutte le quattro stagioni, dedicato a quegli errori da non commettere mai in tema di giardinaggio e cura del verde. Perché se è bellissimo seminare, coltivare e osservare la fioritura (o la raccolta) di alcuni generi e varietà, è importante non “perdere per strada” alcuni concetti chiave. Ecco quali!
Irrigazioni esagerate
L’errore più comune, soprattutto quello che porta repentinamente alla marcescenza e successiva morte della pianta. Questo avviene per due principali motivi: la poca conoscenza inerente alla coltivazione del genere e… purtroppo, qualche errata credenza. Un esempio? Annaffiare copiosamente in estate per assenza di piogge. Certo, intervenire dopo periodi di siccità può risultare necessario, ma occorre sempre informarsi sulle modalità di coltivazione della varietà che stiamo crescendo.
Troppo sole, troppa ombra e… esposizioni sbagliate
Un altro errore, spesso riguardante la coltivazione delle piante d’appartamento. Innanzitutto, qualsiasi sia lo spazio che abbiamo scelto da dedicare a una nuova pianta, bisogna considerare:
- le sue necessità;
- la posizione scelta.
E queste “regoline” valgono per ogni stagione: sia per i raggi solari troppo violenti in estate, sia per le prime o tarde gelate tipiche dell’autunno e dei primi giorni di primavera. Un piccolo esempio: se abbiamo una pianta che necessita costantemente di un clima mite, perché non considerare temporaneamente una cantina o il vano delle scale di casa?
Non piantiamole tutte vicine
Occorre stabilire un ordine non solo che almeno regolarizzi il “bell’aspetto” delle nostre colture, ma soprattutto che impedisca alle piante di non soffocarsi durante il loro sviluppo.
Controllare sempre etichette e apparato radicale
All’acquisto, è buona cosa attenersi all‘etichetta della confezione (se sprovvista chiedere al rivenditore!) e controllare se la pianta non sia stata rinvasata da troppo poco: il sistema radicale potrebbe non essere ben sviluppato e quindi non immediatamente pronto a nuovo rinvaso.
Abbandonare il terreno a sé stesso
L’errore forse più grave: lasciare al (triste, nella maggior parte dei casi) destino il nostro terreno. Bisogna sempre controllare il suo stato di salute, le concimazioni effettuate, il tempo trascorso dall’ultimo trattamento. Se il substrato è malato, è difficile pensare di vedere crescere la varietà seminata.
Infine, un ultimo e sesto errore da non commettere: non facciamo tutto da soli! Facciamoci consigliare, magari anche dalle linee guida del nostro sito.
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