L’imbianchimento degli ortaggi è una procedura che consiste nell’impedire alla luce solare di raggiungere alcune parti delle piante
La tecnica dell’imbianchimento ortaggi viene utilizzata nella coltivazione di ortaggi da foglia, da fusto e da costa per ottenere prodotti più gustosi e croccanti.
I vegetali cresciuti in un ambiente oscurato artificialmente sono diversi da quelli cresciuti normalmente alla luce e in generale presentano caratteristiche riconoscibili: il colore non è verde intenso, ma più chiaro, perfino completamente bianco, poiché la clorofilla verde non viene prodotta nei tessuti giovani e sparisce da quelli già formati.
I vantaggi dell’imbianchimento ortaggi
L’assenza di luce rende i tessuti più teneri, mentre le coste e i fusti si presentano meno fibrosi e più ricchi di acqua.
Occorre però fare una precisazione: se da una parte l’imbianchimento regala foglie, fusti e coste più ricche di acqua e più dolci, dall’altra li rende meno ricchi a livello nutrizionale. Quindi chi ama il sapore amaro e le verdure coriacee può fare a meno di adottare la pratica dell’imbianchimento ortaggi
Tuttavia, per alcuni ortaggi, come per esempio i cardi, l’imbianchimento è quasi indispensabile, perché li rende meno fibrosi e più teneri.
Come effettuare l’imbianchimento
Esistono molte tecniche per sbiancare gli ortaggi, alcune delle quali complesse ed elaborate. Per il nostro orto è sufficiente usare rametti o corde, che serviranno a legare l’ortaggio in fase di crescita.
Prestiamo attenzione: prima di effettuare questa operazione, tipica dei lavori autunnali, le foglie devono essere ben asciutte per evitare di far marcire la pianta. Si possono imbianchire piante in accrescimento (sedano, finocchio, cardi, bietole da coste) schermando parzialmente la luce con rincalzature del terreno alla base della pianta, oppure legando insieme o fasciando le foglie o le costole con rametti di salice, con carta o con elastici.
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Imbianchimento dei cardi
L’imbianchimento dei cardi può avvenire per fasciatura o per affossamento. La fasciatura è sicuramente il sistema più comune, da effettuare in un giorno di sole, in modo che la pianta e il terreno siano asciutti.
Una rincalzatura completa il lavoro. L’infossamento consiste nel collocare i cardi in fosse profonde 50-60 cm e larghe 1 m, dopo averli estirpati con una parte di radice e legati tra loro, ricoprendoli con terra, paglia, foglie.
Il sedano e il cardo vanno invece avvolti, come fossero enormi caramelle, con carta robusta, ma si può utilizzare anche cartone o sacchetti da imballaggio.
Li legheremo stretti al centro con la testa che fuoriesce dall’involucro. Anche in questo caso meglio aspettare che il tempo sia asciutto. Per il sedano possono bastare 20 giorni prima della raccolta, mentre per il cardo è meglio effettuare l’imbianchimento un mese prima.
Indivia in bianco
L‘indivia, la scarola e la lattuga romana si legano con un elastico o una piccola corda una decina di giorni prima di raccoglierle, quando i cespi sono ben formati e le foglie ben asciutte. L’umidità potrebbe portare alla formazione di marciumi interni, per questo al momento dell’annaffiatura dovremo stare attenti a bagnare soltanto il terreno e non le foglie.
L’indivia riccia a foglie strette e dentate e l’indivia scarola a foglia liscia e globosa sono più dolci e gradevoli se prima del consumo le trattiamo in modo che le foglie, private della luce solare, diventino bianche. L’imbianchimento dell’indivia deve avvenire in modo scalare, trattando solo 2-3 piante per volta circa 3 settimane prima di raccoglierle. Il cuore della pianta dev’essere asciutto, per cui operiamo in giornate soleggiate.
Imbianchimento del porro e finocchio
Sia il porro sia il finocchio devono essere assolcati (o rincalzati): la parte commestibile da imbianchire va coperta con terra. La rincalzatura va effettuata una settimana prima della raccolta, riportando la terra alla base della pianta per circa un terzo della sua altezza e ricompattandola quando tenderà a franare. Facciamo attenzione a non danneggiare la pianta durante l’operazione.
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