Fin dai tempi antichi la luna, con le sue fasi che si susseguono ciclicamente, scandisce i ritmi di vita della natura e dell’uomo
LE FASI E GLI EFFETTI GENERALI DELLA LUNA
La prima fase della luna, o primo quarto, si ha dopo circa 7 giorni e mezzo dall’inizio del mese lunare; avendo percorso un quarto della sua orbita, la Luna ci appare come un semicerchio luminoso, con la parte convessa rivolta ad occidente, da cui il detto “Gobba a ponente, luna crescente”.
Il plenilunio (o luna piena, o luna vecchia) si ha dopo 14 giorni, quando la Luna ha percorso metà del suo cammino orbitale: in questa fase la Terra si trova tra la Luna e il Sole e quest’ultimo illumina un intero emisfero del nostro satellite, facendolo apparire come un disco perfettamente tondo.
L’ultimo quarto si ha quando, dopo circa 21 giorni, la Luna ha percorso tre quarti della propria orbita e si presenta nuovamente come un semicerchio, ma in posizione opposta, con la parte convessa ad oriente (“Gobba a levante, luna calante”).
Il novilunio, o luna nuova, segue la fase di luna calante e segna l’inizio del mese lunare. In questa fase la Luna si interpone fra la Terra e il Sole: per tre giorni essa ci mostra il suo “lato oscuro” e quindi rimane per noi invisibile nel cielo.
Le uniche interazioni scientificamente dimostrate tra la Luna e la Terra sono la luce solare che il satellite riflette e la forza gravitazionale, che si manifesta principalmente attraverso il fenomeno delle maree.
Per quanto riguarda l’agricoltura e le pratiche ad essa connesse (allevamento, potatura, semina, trapianto, cantina ecc.) da sempre il ciclo lunare è ritenuto dagli addetti ai lavori in grado di influenzarne il rendimento.
Esiste una sorta di regola trasversale per tutte le attività legate in qualche modo alla terra: tutto ciò che deve crescere e svilupparsi va fatto in fase di luna crescente; tutto ciò che deve arrestarsi e morire va fatto in fase di luna calante.
FASE DI LUNA CALANTE
In giardino
La fase di luna calante è indicata per il taglio dell’erba e quello della legna, le potature, gli innesti e la lavorazione del terreno.
In particolare, all’inizio dell’inverno, in questa fase si tagliano dai cespugli i rami morti o inutili, disinfettando con mastice la superficie dei tagli. Prima della fine dell’inverno si lavorano e concimano i terreni.
In primavera la fase di luna calante è adatta alla potatura, in particolare di glicini, rose, ortensie e siepi sempreverdi; anche molti alberi vanno potati per ringiovanire la chioma. In questa fase è utile controllare le piante da appartamento per effettuare, se necessario, la rinvasatura. I gerani e le altre piante da vaso possono essere riportati all’aperto al termine delle gelate tardive. Quando la temperatura esterna supera i 15° C, se l’erba ha già raggiunto gli 8-10 cm, si può iniziare a falciare il prato, regolando l’altezza del tosaerba intorno ai 3 cm.
All’inizio dell’estate si distribuiscono i trattamenti per la difesa delle piante dall’oidio. Si estirpano i bulbi ormai sfioriti e si ripongono in un locale asciutto. Si sarchia il terreno e si effettua una pacciamatura con paglia o corteccia ai piedi di alberi e arbusti. Il tappeto erboso va irrigato abbondantemente, lasciando al terreno il tempo di assorbire l’acqua; con il caldo è meglio far crescere l’erba qualche centimetro in più.
All’arrivo dell’autunno si ricoverano in un ambiente riparato le piante più sensibili al freddo e si scavano le buche per le nuove piantagioni: queste possono essere lasciate aperte fino a primavera per far disgregare il terreno. Si zappa alla base delle siepi, cospargendo il terreno con terra mista a letame ben maturo; si mettono a dimora alcune piante come aster e azalee. Le potature in questa stagione possono essere effettuate solo in climi non soggetti a gelate precoci. I tagli dell’erba si diradano nel tempo fino a cessare del tutto; si raccolgono invece le foglie che si depositano sul prato.
Nel frutteto
Tagli, potature e innesti sono i principali lavori che interessano il frutteto nella fase di luna calante.
Prima dell’inizio dell’inverno si raccolgono le marze per gli innesti futuri, da conservare in frigorifero. Nei giorni più freddi è bene evitare operazioni come raccolta, taglio e potatura dei rami perché il gelo li rende fragili. Le piante più giovani si legano a tutori piantati nel terreno per renderle più stabili e resistenti al vento. Nelle zone calde si inizia già a fine gennaio la potatura del vigneto, e i cespugli di piccoli frutti, di meli e peri, mentre in quelle più fredde va rimandata a fine febbraio, il mese più adatto per tutte le potature di allevamento.
Si prepara quindi il terreno per nuovi impianti e si ripulisce il frutteto in vista della primavera, stagione in cui si terminano le potature e si possono effettuare gli innesti; si concima il terreno e si pacciamano le basi degli alberi. Quando le gemme iniziano a gonfiarsi, prima della fioritura, è bene effettuare i trattamenti contro le malattie crittogamiche. La primavera è anche la stagione propizia per i trapianti delle piante da frutto.
L’estate è la stagione del raccolto; in fase di luna calante si raccoglie la frutta da conservare in congelatore, sotto spirito o per farne marmellate e gelatine. Sulla vite si diradano i grappoli e si asportano i succhioni alla base dei fusti. Si effettuano innesti e potature di rinforzo. Si lavora il terreno per contenere la crescita delle erbe infestanti.
Settembre è il tempo della vendemmia, che si inizia in genere dalle uve bianche, ma all’inizio dell’autunno si raccolgono anche mele, pere, fichi e piccoli frutti. Nell’oliveto vanno tenute sotto controllo le mosche delle drupe e le infezioni dell’occhio di pavone. La raccolta delle olive deve avvenire prima della completa maturazione dei frutti per avere un olio di miglior qualità.
A fine autunno si eseguono concimazioni e pacciamature e si sfoltiscono le chiome dei grandi alberi, lavoro indispensabile per la salute della pianta.
Nell’orto
La luna calante è propizia alla semina di piante che non devono andare prematuramente a seme nè avere una fioritura precoce (aglio, basilico, bietole, cavolo, cipolla, finocchio, insalate, sedano, spinacio) e anche di quelle che si sviluppano sotto terra (rizomi, bulbi e tuberi). Questa fase è favorevole anche alla conservazione della frutta e delle verdure, all’essiccazione delle erbe, alla concimazione e all’aratura del terreno.
In inverno, per alcune semine è necessario un semenzaio riscaldato; per altre è sufficiente la coltura protetta, se il clima non è eccessivamente rigido. Solo alcune piante possono essere messe a dimora all’aperto, come aglio, cipolla e scalogno all’inizio dell’inverno, topinambur e zampe di asparago alla fine. In febbraio si può cominciare a dissodare e concimare il terreno, coprendolo la sera precedente con foglie o paglia per evitare che il gelo lo indurisca.
La primavera è la stagione delle semine: in fase di luna calante si possono seminare diverse varietà di insalate, alcune in semenzai protetti, altre in quelli all’aperto. Si mettono a dimora bietole, fave, lattughe, piselli, prezzemolo, rucola, spinaci, carote e valeriana e si piantano patate e topinambur. Con l’avanzare della stagione alcuni ortaggi possono essere trapiantati. Altri lavori primaverili sono la concimazione e sarchiatura dell’asparagiaia, il diradamento di alcune piante e la pacciamatura delle fragole. Si vangano le aiuole dell’orto e si predispongono i tutori per le piante rampicanti.
Nell’estate si raccolgono in questa fase di luna i bulbi, i tuberi e tutta la verdura da conservare, particolarmente abbondante in questa stagione. Si rincalzano fagioli, piselli, peperoni, melanzane e si cimano angurie, meloni e cetrioli; si asportano le femminelle dei pomodori. In questa stagione la semina va effettuata all’aperto, ma in semenzai ombreggiati. A giugno cessa il raccolto degli asparagi.
All’inizio dell’autunno, terminato il ciclo delle colture, si sgombrano le aiuole, si vanga e si distribuiscono i concimi organici; si approntano le protezioni per le colture invernali. Si possono ancora effettuare alcune semine all’aperto (aglio e cipolla bianca) e la messa a dimora di carote, lattughe, spinaci, da raccogliere a fine stagione. Si raccolgono le ultime verdure da conservare prima dell’arrivo delle gelate notturne e si scalza l’asparagiaia.
Nella cantina
Il lavoro in cantina inizia ovviamente dopo la vendemmia (effettuata preferibilmente in fase di luna calante). Bisogna arrivare preparati all’appuntamento, avendo già effettuato le operazioni di pulitura e riparazione di tutto l’occorrente per la vinificazione.
La pigiatura non andrebbe effettuata in luna calante, altrimenti la fermentazione produrrà vini sporchi e torbidi. In novembre, dopo un periodo di riposo, è bene procedere al primo travaso dei vini fermi, effettuando anche una verifica della qualità del vino presso un laboratorio enologico. Si procede quindi alla colmatura delle botti, operazione indispensabile per il mantenimento della qualità del vino, da eseguire 1-2 volte a settimana fino a primavera.
In dicembre si consiglia di effettuare la prova dell’aria: da ogni recipiente si preleva un bicchiere di vino che si espone all’aria per 24 ore. Se il vino cambia colore, bisogna subito aggiungere metabisolfito di potassio per contenere lo sviluppo di lieviti e batteri. Si effettuano in tutto tre travasi durante l’inverno.
A marzo comincia il periodo propizio per l’imbottigliamento, da effettuare in giornate serene e non troppo fredde per evitare l’ossidazione del vino. Nelle damigiane è bene aggiungere anche una pastiglia antifioretta e comunque, prima dell’imbottigliamento, far eseguire un ulteriore controllo del vino. Le bottiglie piene vanno conservate in posizione orizzontale, nella parte più fresca della cantina.
In aprile e maggio si imbottigliano i vini fermi, non frizzanti.
In estate la cantina va tenuta ben chiusa, perché luce e calore provocano fermentazioni indesiderate; la temperatura non dovrebbe mai superare i 20°C. è il momento giusto per assaggiare i vini dell’anno precedente.
La luna calante di agosto è la migliore per imbottigliare i vini rossi corposi, quelli importanti e destinati all’invecchiamento; terminate le operazioni di travaso e imbottigliamento, la cantina deve essere pulita e preparata per la prossima vendemmia.
FASE DI LUNA CRESCENTE
In giardino
Questa fase è generalmente la più adatta alle semine e ai trapianti. All’inizio dell’inverno si piantano le rose e si trapiantano arbusti, cespugli e alberi, se il clima non è troppo rigido; per proteggere le radici dalle prime gelate, è opportuno stendere alla base delle piante a rischio uno strato di foglie, paglia o letame. Per evitare la formazione di ghiaccio sui vialetti è meglio usare la cenere anziché il sale, perchè questo sciogliendosi, potrebbe danneggiare le radici. Nel tappeto erboso si consiglia di evitare qualsiaisi intervento in presenza di ghiaccio o brina.
In questo periodo si possono seminare le piante annuali da fiore, come begonie, petunie, fiori di vetro e simili, ma solo in luoghi ben protetti (nelle serre, in semenzai riscaldati o in casa). Si riproducono per talea le piante a fusto tenero; sul finire della stagione si mettono a dimora all’aperto, con pacciamatura, le rampicanti annuali.
Con l’arrivo della primavera si può seminare il nuovo tappeto erboso o provvedere a rinfoltire quello vecchio, ma solo quando la temperatura supera stabilmente i 15°C. Alcune piante rustiche, come crisantemo, convolvolo e bella di notte, possono già essere seminate in piena terra all’aperto, mentre per altre semine è bene utilizzare ancora la serra o semenzai riscaldati. All’aperto invece si possono trapiantare le bulbose a fioritura estiva, gli arbusti e i rampicanti perenni, alberi a foglia caduca e conifere.
A maggio tutte le semine e i trapianti possono essere effettuati all’aperto, in piena terra; è bene portare in giardino, preferibilmente in zone ombrose, anche le piante da appartamento, prima dell’arrivo del caldo. La potatura della salvia e della lavanda da usare per profumare cassetti e armadi va effettuata nel mese di luglio, in fase di luna crescente. Sempre in estate si possono rinvasare, nelle ore più fresche della giornata, le piante a fioritura invernale, quelle grasse e le acidofile.
Prima dell’arrivo dell’autunno si prelevano dal terreno i bulbi delle piante a fioritura estiva, riponendoli in un luogo buio, fresco e asciutto; si mettono invece a dimora, in ottobre – novembre, quelli delle bulbose a fioritura precoce e primaverile. Le piante da appartamento, dopo essere state rinvasate, vanno riportate al chiuso.
Nel frutteto
Nei mesi invernali, quando ancora gli alberi sono spogli, si effettuano nel frutteto trattamenti preventivi contro le malattie e i parassiti, in particolare contro la bolla del pesco, la ticchiolatura del melo, i ragnetti rossi e le cocciniglie; si consiglia l’uso di prodotti a base di rame, efficaci e poco tossici. Se il terreno non è gelato, si possono preparare le buche per il trapianto di viti, ulivi, arbusti e alberi da frutto. Nel frutteto mediterraneo si raccolgono gli agrumi.
A marzo si potranno effettuare i trapianti, avendo cura di sostenere con tutori le giovani piante. Per prevenire gli effetti disastrosi delle gelate tardive sulle fioriture, dove è possibile si effettua l’irrrigazione antibrina. Prima della schiusura delle gemme, è necessario applicare un ulteriore trattamento a base di prodotti rameici.
In primavera si possono posizionare le “trappole” ai feromoni per il monitoraggio e la cattura massiva di molti insetti nocivi; esse dovranno essere periodicamente controllate, fino alla fine dell’estate.
A maggio si raccolgono le ciliegie e le nespole del Giappone, nei mesi estivi albicocche, pesche, susine, piccoli frutti e alcune varietà di uva.
Con l’arrivo del caldo è bene creare un invaso intorno alla base degli alberi, per la raccolta dell’acqua piovana e da irrigatura. I rami troppo carichi di frutti devono essere sostenuti con pali a forcella per evitare rotture, mentre per proteggere dagli insetti la frutta in maturazione è utile stendere su di essa apposite reti e veli di tessuto non tessuto.
All’inizio dell’autunno maturano fichi, mele, pere, uva, nocciole, mandorle e noci, più avanti cachi, castagne, nespole comuni, mele cotogne.
In ottobre si seminano in vasetti i noccioli delle drupacee, per ottenere nuove piantine e si piantano nuovi filari di piccoli frutti utilizzando i polloni radicali sviluppatisi sulle vecchie piante. Si effettua inoltre un ulteriore trattamento a base di prodotti rameici. A fine novembre si iniziano i lavori per i nuovi impianti di peri, meli e drupacee.
Nell’orto
La fase di luna crescente è favorevole alla semina di tutte le verdure che sviluppano i loro prodotti in superficie e alla raccolta degli ortaggi da consumo fresco.
Nei mesi invernali solo alcune piante possono essere seminate all’aperto e solo dove il clima è mite: fagioli, fave, piselli e i bulbi di aglio e cipolla. Altre semine, come basilico, melanzana, peperone e pomodoro vanno effettuate in semenzaio riscaldato, mentre anguria, melone e cetriolo si seminano in vasetti, ma sempre in luogo riscaldato. Verso il finire della stagione si possono mettere a dimora, se il clima non è troppo rigido, alcune piante in coltura protetta (cicoria, rapa, ravanello, erbe aromatiche…).
Con l’arrivo della primavera le piantine ottenute potranno essere trapiantate all’aperto, con il loro pane di terra. Inoltre, a stagione avanzata, alcune piante potranno essere messe a dimora o seminate direttamente all’aperto, come ad esempio fagioli, fagiolini, bietole da orto, zucche, zucchini e fragole. Queste ultime vanno controllate di frequente per eliminare eventuali afidi con prodotti naturali.
Nell’estate proseguono le semine e i trapianti all’aperto; si raccolgono le piante aromatiche, esponendo le foglioline all’aria in luogo ombreggiato e rigirandole spesso per favorirne l’essiccazione. In questi mesi si raccolgono gli ortaggi seminati in primavera; è bene inoltre rincalzare, a intervalli di circa tre settimane, le piante di sedano, cardo, fagiolo, finocchio, melanzana, peperone. È il momento di separare i cespi delle fragole e piantare il nuovo fragoleto. In agosto si trapiantano all’aperto diverse varietà di cavolo e insalate autunnali.
In settembre la maturazione di pomodori, peperoni, melanzane e zucchine potrà proseguire se le piante verranno riparate con un telo di tessuto non tessuto, avendo cura di sfoltire le foglie per una miglior esposizione al sole. Con l’arrivo dell’autunno si moltiplicano per divisione dei cespi le piante officinali e aromatiche; si staccano i rampolli dalle piante di carciofo e si piantano in cassoni dove passeranno l’inverno; nei luoghi meno freddi si seminano i legumi da raccogliere in primavera, mentre dove il clima è più rigido si sospendono tutte le semine all’aperto fino al ritorno della bella stagione.
Nella cantina
Di norma si imbottigliano in luna crescente i vini da consumare giovani, quelli frizzanti e vivaci.
Nel mese di febbraio, in questa fase di luna, è opportuno travasare definitivamente i vini frizzanti, utilizzando gli appositi filtri; se fossero ancora torbidi, vanno fatti esaminare per capirne il motivo. La fase di luna crescente è poco indicata per i lavori in cantina, fin dopo la vendemmia; una volta conclusa la fermentazione, in questa fase è bene travasare il vino nelle botti o nelle damigiane, ben chiuse e sistemate adeguatamente.
Se si desidera ottenere vini frizzanti non occorre aggiungere metabisolfito di potassio, o usarne una quantità molto limitata. Le vinacce, dopo la torchiatura, possono essere consegnate alle distillerie o utilizzate come fertilizzante.
In novembre si compie il primo travaso dei vini frizzanti e si effettua la “svinatura”, cioè il travaso del vino nuovo dai recipienti di fermentazione alle botti di conservazione, per separarlo dai residui della macerazione. Le botti non dovrano essere del tutto colme fino al termine della fermentazione, per permettere all’aria presente in esse di far proseguire ancora per un po’ la fermentazione stessa. Per la lavorazione è preferibile evitare le giornate piovose, nocive per il vino.
Lo trovo molto interessante e dettagliato. O.k.
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Articolo molto interessante e ben fatto, ricco di spunti e suggerimenti.