Se siamo colpiti da una raffica di starnuti, come si può capire se questi sono dovuti al polline? Sicuramente dal periodo dell’anno, in piena primavera. Eppure le stagioni sembrano c’entrare poco…
Il polline è un insieme di microgametofiti che non sono altro che elementi, rilasciati dalle spermatofite, cui compito fondamentale consiste nella fecondazione di altre piante e fiori. Molte graminacee e piante impollinate dal vento rilasciano tanti pollini, soprattutto in piena primavera, poiché il loro potenziale spreco è altissimo. Gran parte della materia irritante nell’aria intorno a noi è filtrata dalla peluria che ricopre le cavità nasali, ma se la particelle sono molto piccole, come il polline, possono passarvi attraverso.
Polline di fiori
La polvere sottile può farci starnutire anche se non siamo allergici. Tuttavia, gli individui allergici, incorrono spesso a veri e propri periodi di cure, prevenzioni e… qualche accentuato fastidio di troppo. Ma come fanno i pollini a farci così starnutire? Alcune molecole presenti hanno un effetto irritante che causa forti reazioni in alcune persone. I responsabili si trovano spesso nel polline di specifici alberi o erbe: quello della Betulla, per esempio, è noto per essere molto irritante perché contiene molecole particolarmente potenti, come il Bet v I.
Il Bet v I provoca una forte reazione nel sistema immunitario, che di solito ci protegge dalle infezioni, che scambia i pollini per dei batteri invasori ed entra in azione, con conseguenze poco gradevoli che si tramutano in: starnuti, occhi rossi, irritabilità, malessere. I granelli di polline, in conclusione, entrano nelle membrane della mucosa come polvere molto sottile, irritante di per sé.
Allergia: cosa temere?
Nonostante esistono (per fortuna!) cure e terapie adeguate per combattere l’efficacia dei pollini sulle nostre mucose nasali e non solo, le persone allergiche devono stare soprattutto attente ad altri fattori. Il primo: evitare cibi che attivano l’allergia. Le proteine presenti nei pollini sono estremamente simili a quelle contenute nelle superfici crude di pomodori, meloni e mele. Il secondo: le lenti a contatto morbide assorbono facilmente, perché permeabili, i pollini “vaganti” nell’aria. Consigliamo quindi di indossare un paio di occhiali nei periodi dove i pollini si manifestano in modo accentuato.
E per concludere, l’inquinamento atmosferico soprattutto presente nelle città, amplifica l’effetto irritante dei pollini. È logicamente impossibile pensare di “cambiare aria” quando si vive in un contesto cittadino: pertanto raccomandiamo una doverosa consultazione medica e una conseguente terapia.
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