Questo scaccia talpe costruito con materiali di recupero e alcuni acquistati, si avvale di componenti meno sensibili all’umidità rispetto ai più comuni scaccia talpe elettronici presenti in commercio
Problemi di talpe in giardino? Gli scaccia talpe elettronici costano anche poco, ma la loro circuitazione è particolarmente sensibile all’umidità, quindi non durano molto. Stufo delle frequenti sostituzioni, il nostro lettore Ettore Torrieri decide così di costruirsene uno più robusto, basandosi su componenti elettromeccaniche, meno sensibili all’umido. E così, le fastidiose talpe in giardino avranno “vita breve”.
Il progetto prende corpo attorno a un motoriduttore recuperato da una vecchia lavatrice. Questo ha il compito di azionare, girando a bassa velocità, 4 interruttori che attivano a intermittenza il cicalino piezoelettrico. Quest’ultimo, cui è anche collegato in parallelo un led indicatore, emette il suono dissuasore che allontana le talpe.
Altri componenti necessari sono un alimentatore 220 V c.a. – 12 V c.c. per il funzionamento del cicalino e del led, più un timer giornaliero 220 V a cavalieri, impostato per dare corrente ogni quarto d’ora e azionare il dispositivo con quella cadenza nel corso delle 24 ore. Il tutto va cablato e alloggiato all’interno di una scatola elettrica con coperchio a tenuta stagna.
L’unico elemento a sé stante è il cicalino che va messo in una seconda scatola inserita nel terreno.
Ogni quarto d’ora l’orologio dà corrente a tutti i componenti: il motoriduttore inizia a girare e inizia un ciclo in cui il cicalino emette per 20 volte il suono per allontanare le talpe in giardino, con una durata di 16 secondi ognuna.
Integrazione per quando manca la corrente
In uno step successivo si può integrare lo scaccia talpe con una circuitazione aggiuntiva, alloggiata in un’altra scatola elettrica, con lo scopo di mantenere in funzione il dispositivo anche in caso di mancanza di corrente elettrica. Serve un alimentatore, un relè a doppio scambio, un interruttore, una batteria, un motoriduttore e un timer, tutto a 12 V.
Quando c’è corrente, il relè collega l’alimentatore con la batteria tenendola in carica; se la corrente manca, il relè torna nello stato di riposo e collega la batteria alla circuitazione di riserva, mettendola in funzione.
La circuitazione di riserva si regge interamente su corrente continua a 12 V: il timer scandisce il funzionamento a intervalli regolari del motoriduttore che in questo caso aziona un solo interruttore collegato al cicalino piezoelettrico.
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